Buoni a nulla: recensione film

BUONI A NULLA, DI GREGORIO ELOGIA I PERDENTI ARRABBIATI

BaN_Teaser_Poster_passione-kCsH-U5039199956nlE-329x439@IoDonnaGENERE: commedia

DATA DI USCITA: 23 ottobre

DURATA: 83′

VOTO: 3 su 5

Chiunque è stato considerato per un po’ di tempo, durante la sua gavetta, nel mezzo del cammin della scalata verso il successo o poco prima di una bella manciata di fortuna da qualcuno o da più di qualcuno l’ultima ruota del carro ed è per questo che è impossibile non immedesimarsi nella sincerità dei personaggi del lungometraggio di Gianni Di Gregorio, Buoni a Nulla.

Gianni (Di Gregorio) è un ultra sessantenne che sarebbe in procinto di andare in pensione se non fosse che una nuova normativa gli impedisce di farlo e in più, come se non bastasse, il Ministero per il quale lavora lo trasferisce in una sede molto lontana da casa sua. Gli ultimi stravolgimenti della vita di Gianni in aggiunta ad altre pretese da parte della sua famiglia lo portano, con l’aiuto del nuovo compagno dell’ex moglie, a cambiare completamente il suo modus operandi nell’affrontare la vita e così Gianni, d’improvviso, smette di essere vittima e incomincia, anche con forza, a pretendere rispetto cercando di insegnare anche a un suo, nuovo, gentilissimo collega Marco (Marco Mazzocca) a fare come lui.

Di Gregorio dirige e interpreta un film semplice nella fattura e nei contenuti che non tocca mai picchi in cui è contemplata la sorpresa ma neanche mai scade nella mediocrità. Leggero e ordinato nella narrazione, Buoni a Nulla è il racconto di due percorsi che si redimono dalla propria indole di vittime della società, della famiglia e del lavoro prendendo in mano le redini del gioco per salvarsi dal perpetuo soccombere.

Buoni a Nulla è un film ironico che punta alle risate leggere, mai sboccato anche se a volte improntato su cliché tipici del suo genere, che ha al centro non l’amore ma l’amicizia di due anime perse che si trovano e riconoscono nel bisogno e nello stringere la mano tesa l’uno dell’altro. Interessante, tra i buoni sentimenti che il lungometraggio sfrutta con cinismo, è come Di Gregorio all’interno di questo lavoro riesca a fotografare sottilmente il mondo del lavoro, in genere, e quello della Pubblica Amministrazione, in particolare, ponendo l’etichetta di nulla facenti su molti dei lavoratori senza fare, però, di ogni erba un fascio.

Tutto sommato Buoni a Nulla è un film godibile e affatto pretenzioso forte di due personaggi ai quali è difficile non affezionarsi, anche se solo per poco più di un’ora.

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