…E FUORI NEVICA, IL “NUOVO” FILM DI VINCENZO SALEMME
DURATA: 94′
USCITA IN SALA: 16 Ottobre 2014
VOTO: 2,5 su 5
Chi lavora nel mondo dello spettacolo ed ha raggiunto un discreto successo, ovviamente rimane legato a ciò che lo ha fatto salire al top dei nomi che contano. A volte talmente affezionato da, a distanza di anni, andare a rispolverare quel progetto e cercare di riportarlo in auge, magari con qualche modifica per aggiungere un po’ di interesse ed originalità. Questo è il presupposto da cui è partito Vincenzo Salemme per il suo ‘nuovo’ film …E fuori nevica, nuovo per modo di dire visto che si tratta dell’omonima trasposizione cinematografica del grande successo teatrale che lo ha consacrato alla comicità a livello nazionale nell’ormai lontano 1995. Per realizzare l’impresa ha richiamato al suo cospetto gli attori che anche allora aveva al fianco, per creare continuità e allo stesso dare l’impressione che, anche se cinema e teatro sono due arti differenti, un anello di congiunzione può essere trovato.
La storia raccontata è quasi la stessa: Enzo (Vincenzo Salemme) è un musicista che si esibisce sulle navi da crociera, e che dopo la morte della madre è costretto a tornare a Napoli dopo 30 anni di assenza per essere presente alla lettura del testamento. Qui incontra nuovamente i suoi fratelli Stefano (Carlo Buccirosso) e Cico (Nando Paone), il primo appena licenziato e alle prese con le pene d’amore, il secondo con la testa in un mondo tutto suo completamente estraneo alla realtà che lo circonda. I tre fratelli ritrovatisi in questa spiacevole occasione, inizieranno una convivenza forzata che determinerà non poche situazioni grottesche.
E grottesco è proprio l’aggettivo che descrive questo film, il quale per un’ora e mezza spazia di argomento in argomento, rimanendo però intrappolato nella volontà di far ridere ad ogni costo. La nota risata dei film di Salemme è quella risata sguaiata che in …E fuori nevica proviamo all’incirca nella prima mezz’oretta di film e che ad ogni modo finisce con l’inizio delle gag dei tre fratelli insieme. E’ in quel momento che si palesa il grottesco classico delle commedie di genere, che in questo caso forse erano più efficaci sul palcoscenico teatrale. A 6 anni dal suo ultimo lungometraggio, niente del suo cinema è cambiato.
Non c’è innovazione, non c’è evoluzione, ma solo tanta staticità che sicuramente sarà apprezzata dai fan sfegatati del comico napoletano. Sicuramente un punto forte il film ce l’ha ed è l’affiatamento evidente che hanno gli attori nel recitare l’uno accanto all’altro, una sintonia tale da far sembrare alcune scene quelle che si potrebbero vedere in un piccolo paese fuori porta, lontano dagli occhi pronti al giudizio della città.