SU FOX, IL REMAKE DELLA SERIE BRITISH BROADCHURCH NON ALL’ALTEZZA DELL’ORIGINALE
Ci sono adattamenti di serie tv british che risultano buone, e a volte anche superiori all’originale (è il caso di Shameless e House of Cards), mentre altre che non vanno a buon fine. Gracepoint, remake di Broadchurch, si collega tra quest’ultima categoria. Dopo neanche un anno di distanza dalla fine della prima stagione nel Regno Unito, la Fox Television ha pensato bene di adattare la serie tv inglese Broadchurch negli States, rimodernando le atmosfere, cambiando il killer, ma lasciando intatta la trama e l’attore principale, David Tennant. Creatore della serie anche qui è Chris Chibnall.
La storia verte sempre sull’omicidio, in circostanze misteriose, di un ragazzino, che coinvolge l’intera cittadina di Gracepoint. La detective Ellie Miller (Anna Gunn) si trova sorpresa e indignata quando scopre che durante la sua assenza il detective Emmett Carver (Tennant) ha preso il suo posto. Così i due si trovano ad indagare sulla morte del giovane, in una città dove tutti sono sospettati e hanno qualcosa da nascondere.
L’episodio pilota inizia esattamente come la sua versione inglese, con il piccolo Danny Solano che scompare improvvisamente. La madre apprenderà la notizia nella maniera più tragica possibile, scoprendo che suo figlio non si è presentato agli allenamenti e che il suo corpo è stato ritrovato sulla spiaggia. Nonostante un buon cast, con il sempre ottimo David Tennant, – che abbandona momentaneamente il suo essere scozzese, e dall’accento che ha qui, difficile scambiarlo per un americano – Anna Gunn di Breaking Bad e Nick Nolte nei panni del buon vecchio e burbero lupo di mare, la serie non riesce a decollare.
A mancare sono le musiche cariche di trasporto, che in Broadchurch, grazie al compositore Ólafur Arnalds, riuscivano a dare potenza alle scene, e le emozioni che la serie inglese riusciva a dare. La potenza di un telefilm come Broadchurch stava in questo: lo spettatore era trasportato dalla carica emotiva non solo degli attori, che esprimevano al meglio lo stato di inquietudine e di disagio per la morte prematura di un ragazzino, ma anche per quelle atmosfere cupe che rendevano la cittadina tranquilla solo in apparenza.
Gracepoint fallisce proprio in queste caratteristiche. Gli attori non recitano a pieno e non convincono; Anna Gunn non è molto credibile nel suo personaggio e il paragone con la sua copia inglese della detective Miller interpretata da Olivia Coleman è palpabile; perfino David Tennant sembra recitare perché forzato, ma nonostante questo, resta la miglior cosa del pilot.
Si apprezza la buona volontà di aver voluto cambiare qualche elemento della trama originale – scegliendo un altro assassinio diverso, ad esempio – e Gracepoint si presenta come il classico crime drama americano che verte più sulla risoluzione del caso che sullo stato d’animo dei personaggi. La serie si comporrà di dieci episodi, che andranno in onda a partire dal 2 ottobre ogni giovedì su FOX.