LA FORESTA DI GHIACCIO, UN NOIR BIANCO COME LA NEVE
DATA DI USCITA: 13 novembre
DURATA: 99’
VOTO: 2 SU 5
Nella Valle del Chiese, terra di confine e di storia, il regista romano Claudio Noce, a 5 anni dal suo esordio cinematografico con Good Morning Aman, ambienta il glaciale e mal riuscito La foresta di ghiaccio.
La centrale elettrica della valle apina è guasta e Pietro è chiamato a sistemare la situazione. Ad aiutarlo nell’impresa arriva Lorenzo, uomo legato alla criminalità slovena che ha il sogno di lasciarsi alle spalle il freddo del suo paese nativo per una vita agiata e calda in Brasile. A questo duo nato dalla casualità si aggiunge Secondo, fratellastro di Lorenzo, classico orso di montagna che vive accanto alla diga dove lavora. Nel piccolo regno di ghiaccio dove le vite di queste tre umanità diverse s’incrociano, si aprono come crepe confusionarie storie di donne scomparse, illegali commerci e indagini di poliziotte sotto copertura.
In un panorama italiano dove il genere più gettonato per accaparrarsi qualche spicciolo al botteghino è la commedia ci sarebbe da premiare quantomeno il coraggio del cineasta romano di puntare su un genere, il noir/thriller, che è sempre meno spesso oggetto dell’attenzione del nostro cinema se non fosse che, al di là delle ambientazioni accattivanti, La foresta di ghiaccio è un pessimo prodotto, confusionario tanto nella scrittura quanto nella regia.
Una macchina a mano che a lungo andare risulta insostenibile, specialmente nelle scene più movimentate, racconta storie fragilissime di contenuti tanto da risultare quasi la parodia di un genere e di una narrazione che sfocia nei più ovvi dei risvolti attraverso una serie di personaggi che non hanno alcuno spessore nonostante siano interpretati, tra gli altri, anche da attori del calibro di Emir Kasturika.
In sostanza l’unica nota positiva di La foresta di ghiaccio, film che si prende sul serio nonostante una sostanza assente, restano gli straordinari paesaggi del Trentino. Peccato che quello che Noce avrebbe voluto mettere in scena è un film di finzione e non uno spot pubblicitario sulle bellezze nascoste d’Italia.