Fermoimmagine: Ishiguro e il cinema

QUEL CHE RESTA DEL GIORNO E NON LASCIARMI, TRA DELICATEZZA GIAPPONESE E RIGORE INGLESE

Kazuo Ishiguro Kazuo Ishiguro nasce nel 1954 a Nagasaki ma, all’età di sei anni, si trasferisce con tutta la famiglia in Inghilterra: quello che avrebbe dovuto essere un cambiamento provvisorio diventa presto definitivo e il futuro scrittore cresce studiando nelle migliori scuole inglesi. La sua carriera scolastica si chiude nel 1980, con un Master in Scrittura Creativa alla University of East Anglia. I suoi primi due romanzi, Un pallido orizzonte di colline e Un artista del mondo fluttuante, esplorano il legame dell’autore con la propria terra d’origine, conquistando critica e pubblico grazie ad una prosa raffinata e intensa.

È però con l’opera successiva che Ishiguro raggiunge la fama mondiale e approda al cinema. Quel che resta del giorno è il lungo racconto in prima persona di Mr Stevens, impeccabile maggiordomo inglese che ha dedicato la propria vita al servizio di Lord Darlington, dirigendo e curando nei minimi dettagli la sua splendida tenuta di campagna. Un tranquillo viaggio dona al lettore l’occasione di seguirlo, anche per un erratico girovagare tra i ricordi di una vita, verso l’appuntamento con Miss Kenton, cara amica ed ex governante di  Darlington Hall.

Nel 1993 è James Ivory a trasporre la storia sul grande schermo, dimostrando ancora una volta la sua bravura nel passare da un romanzo al film: soltanto due anni prima aveva infatti ottenuto nove candidature agli Oscar per Casa Howard, tratto dalla celebre opera di Edward Morgan Forster. Come se non bastasse, i personaggi principali prendono vita grazie a due attori del calibro di Anthony Hopkins e Emma Thompson, supportati da un cast che vanta anche James Fox, Christopher Reeve e un giovanissimo Hugh Grant. A completare il quadro pensano le splendide scenografie collezionate tra  antiche e nobili dimore immerse nella campagna inglese, accompagnate dalla delicata colonna sonora composta da Richard Robbins.

Il secondo romanzo di Ishiguro ad arrivare nelle sale cinematografiche è Non lasciarmi, pubblicato nel 2005 e trasposto su pellicola cinque anni dopo. Il regista Mark Romanek, celebre nel campo dei video musicali, ne fa la sua terza prova cinematografica dopo il giovanile Static (1986) e il thriller con Robin Williams One Hour Photo (2002). In un futuro alternativo, la clonazione ha permesso di allungare sensibilmente la durata della vita: intere generazioni vengono cresciute in scuole speciali al solo scopo di diventare “donatori” per il resto dell’umanità. Kathy, Ruth e Tommy scoprono il loro destino da bambini tra le aule di Hailsham, il più importante istituto del Regno Unito: il film racconta le loro storie, intrecciate dai sentimenti e dalla sorte che li accumuna.

A rendere il film indimenticabile contribuiscono soprattutto le straordinarie interpretazioni dei tre protagonisti: Carey Mulligan, Keira Knightley e Andrew Garfield restituiscono allo spettatore tutte le emozioni evocate dallo scrittore attraverso tre personaggi unici e diversissimi tra loro, trasmettendo con commovente bravura i molteplici messaggi del romanzo.

Il contributo di Kazuo Ishiguro al mondo del cinema si completa con due sceneggiature, trasposte nei film meno noti The saddest music in the world (Guy Maddin, 2003) e La contessa bianca (2006), di nuovo per la regia di James Ivory.

 

 

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