OGNI MALEDETTO NATALE: IL TEAM DI BORIS SI RIUNISCE PER RIDARE FRESCHEZZA AL SOLITO CINEPATTONE E SI PORRANNO TUTTI UNA SOLA DOMANDA: PUO’ L’AMORE SOPRAVVIVERE AL NATALE?
USCITA IN SALA: 27 NOVEMBRE 2014
DURATA: 96’
VOTO: 3,5 su 5
Il Natale. Festività inquietante per l’80% degli italiani, questa volta non luogo di incontro o riunione ma di delirio vero e proprio. La vera essenza di questa festa è racchiusa nei cappelletti in brodo e nei regali, nelle corse all’ultimo momento per il pandoro in offerta o nella stanchezza causata dalla moltitudine di amari versati da uno zio che non vediamo da anni, ma dal bicchierino immancabilmente facile.
Ecco dopo questa premessa, generata da uno sfogo causato da onestà e ansia da prestazione man mano che Babbo Natale, le renne,e l’albero si avvicinano, possiamo forse percepire il vero significato di Ogni maledetto Natale.
Il Natale è una sfida, un’arena distruttiva quasi quanto quella degli Hunger Games, forse la cosa peggiore che può capitare ad una coppia innamorata che con le migliori intenzioni spera di sopravvivere e superare questo infausto test.
Questo è il filo conduttore di Ogni Maledetto Natale, film a sei mani, quelle di Torre, Vendruscolo e Ciarrapico, dove data la bravura dei suoi interpreti, troviamo uno sdoppiamento di questi in due famiglie, distanti per usi e costumi, ma unite nelle assurdità causate dalle feste natalizie. Facciamo così la conoscenza della parentela di lei, i Colardo, verace e vorace famiglia di un paesino del Lazio e di quella di lui, i Marinelli Lops, elegantemente dissacranti ma soprattutto ricchi, anzi tra i più ricchi d’Italia.
La vena comica percorre tutto il film, regalandoci quel tipo di divertimento che è identificativo del team che un tempo ci ha regalato una perla come Boris. Ogni battuta è studiata per non essere scontata e la caratterizzazione dei personaggi è stereotipata più nell’insieme, nello scontro tra contesti, che ai singoli, assoluti nella loro follia ma non troppo diversi o distanti dalla realtà. Anzi.
Ovvia la riuscita anche grazie al cast. Colpi sicuri come Guzzanti (immenso nel ruolo del filippino dei Marinelli Lops) Pannofino, Mastrandrea e Giallini si uniscono ai più giovani e forse lievemente fuori luogo Mastronardi e Cattelan, naturali nel ruolo di coppia travolta dalle inquietanti tradizioni delle due famiglie, ma loro malgrado oscurati dalle performance di tutto il resto del gruppo.
La coralità della commedia è assolutamente perfetta. Bilanciata dai due poveri malcapitati che non sanno come gestire la pluralità di eventi che li inonderanno durante le feste. La forza del film è ovviamente la qualità artistica di chi lo interpreta, forse pecca un po’ di presunzione, della serie “Ci piace vincere facile” ma per la prima volta dopo tanti anni, abbiamo un film di Natale che fa ridere sul serio, ed è per questo che ai tre autori possiamo solo dire “Era ora”.