IL GOVERNO DI PYONGYANG AVREBBE PIRATATO E DIFFUSO IN RETE CINQUE FILM INEDITI
Sembra ci sia aria di guerra tra la Sony Pictures e la Corea del Nord. Si sospetta infatti che ci sia il governo di Pyongyang dietro l’attacco hacker di lunedì 24 novembre contro gli studios della Sony Pictures Entertainment, colpevoli di distribuire nei prossimi giorni The Interview, commedia con James Franco e Seth Rogen su un piano della Cia per rapire il leader nordcoreano Kim Jong-Un.
La violazione informatica attuata dagli hacker asiatici ha messo offline i sistemi della società e la Sony ha fatto sapere che almeno cinque film – Fury, Annie, Mr. Turner, Still Alice e To Write Love on Her Arms – sono stati piratati e diffusi in rete. Durante il cyberattacco, gli impiegati della compagnia hanno trovato i loro computer fuori uso, con un messaggio nel monitor “Hacked by #GOP”. GOP dovrebbe stare per Guardians Of Peace, gruppo di pirati informatici presumibilmente cinesi.
A giugno, Pyongyang aveva bollato il film The Interview come “terrorismo e azione di guerra”, promettendo “contromisure spietate” in risposta all’uscita del film. Forse queste contromisure sono arrivate: la Corea del Nord ha infatti rifiutato di negare di essere coinvolta nell’attacco hacker.