Housebound: missing in Italy

HOUSEBOUND: UN GENIALE CONCENTRATO DI MACABRA COMICITÀ

GENERE: commedia, horror

DURATA: 107 minuti

VOTO: 3,5 su 5

Mettersi seduti sul divano e godersi un bel film è un momento magico per tutti. C’è chi per rilassarsi vuole ridere, chi preferisce piangere o chi cerca il mistero o lo spavento. La fantastica peculiarità del missing in Italy della settimana è proprio questa, visionare una pellicola che riesce a rappresentare validamente tutti questi generi contemporaneamente. Ed è dalla verdissima Nuova Zelanda, paese che ha accolto svariati set pesanti negli ultimi anni, che arriva questo sorprendente film dal titolo Housebound, scritto e diretto nel 2014 da Gerard Johnstone.

Kylie Bucknell (Housebound recensione) è  una ragazza costretto a tornare nella casa in cui è cresciuta quando, per un furto mal riuscito, la corte la condanna ai domiciliare imponendogli di portare un braccialetto elettronico alla caviglia. La sua punizione è resa ancor più pesante dal fatto che dovrà vivere nuovamente con la madre Miriam (Rima Te Wiata),  una pettegola dall’animo buono convinta del fatto che la casa è infestata. All’inizio Kylie rigetta ogni avvertimento dalla madre, credendola solo facilmente suggestionabile ai rumori di un’abitazione molto vecchia, ma in breve tempo anche lei si renderà conto che qualcosa di sinistro sta per accadere. Dopo essersi ricreduta fra sussurri e strani urti notturni e con l’aiuto di Amos (Glen-Paul Waru), agente di sorveglianza con una spiccata curiosità nel paranormale, comincia ad indagare sulle motivazioni di una possibile possessione casalinga.

Nelle verdi terre neozelandesi spunta questo piccolo gioiello dark che riesce ad avere anche i giusti tempi comici. Johnstone scrive, monta e dirige questa sua piccola creatura capace di stupire in ogni momento. I picchi di ilarità si mescolano splendidamente ad un grottesco orrore che riesce a lasciare pienamente spazio ad una trama ascendente. Ogni attimo di tensione viene immediatamente stemperato da una gag comica, ogni evento comico può improvvisamente tramutarsi in un’adrenalinica sequenza d’azione. Una pellicola che trasmette nella sua regia e nell’interpretazione dei protagonisti una stabile follia, anche l’anormalità di alcune situazioni trovano una loro spiegazione finale. Tanta frenesia controllata per un prodotto fresco che regala, nei suoi 107 minuti di lunghezza, un’esperienza divertente dai colpi di scena ad effetto.

Oltre all’eccellente lavoro svolto da Morgana O’Reilly e Rima Te Wiata, quest’ultima veramente esilarante nei panni della madre “tra le nuvole“, c’è da menzionare questa lugubre casa, vera star del lungometraggio. Porte cigolanti, intercapedini minacciose e pericoli dietro ogni angolo, portano ad associare questo stabile al più celebre maniero della Famiglia Addams.

Per chi vuole avere tutto o quasi da una pellicola, Housebound è il film giusto.  Nato da una produzione indipendente che non ha avuto paura di sperimentare riuscendo a donare un piccolo Cult al grande pubblico.

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