DALLA DRAMMATICA COMMEDIA DI MARIO MONICELLI UNA RICETTA SEMPLICE E GUSTOSISSIMA
Capita di diventare un po’ nostalgici nel periodo natalizio ed io, da brava italiana all’estero, sento un naturale bisogno di tornare a casa, circondata dalla mia famiglia e pronta ad imbarcarmi in avventure gastronomiche senza precedenti. Le nostre tradizioni culinarie sono celebri in tutto il mondo e questa settimana ho deciso di omaggiarle con un film italiano diretto da un grande regista, ed una ricetta che per quanto semplice conquista sempre grandi e piccoli. #SnackSiGira!
Sono stata ispirata dal “rimprovero” di una mia cara amica che, parlando di film natalizi, sconcertata ha esordito: “Non hai mai visto Parenti Serpenti? Valeria! Lo devi per forza guardare! Inizi ridendo e finisci piangendo”. Bè, a quel punto mi sono incuriosita e la sera stessa ho guardato il film, ho riso, ho pianto e mi è venuta una gran fame!
Parenti Serpenti è una commedia drammatica del 1992 diretta da uno dei più celebri e apprezzati registi del nostro paese: Mario Monicelli. La storia, narrata dal piccolo Mauro, racconta di una famiglia che si riunisce, come ogni anno, nella città abruzzese di Sulmona per festeggiare le feste natalizie in compagnia degli anziani genitori che ospitano con grande entusiasmo figli, nipoti e nuori nel loro povero ma accogliente appartamento. Conosciamo piano piano i componenti della famiglia, la prima figlia Lina, ipocondriaca ed infelicemente sposata con il geometra Michele, una seconda figlia, Milena, sterile e pettegola sposata con Filippo.
Il terzo figlio è Alessandro sposato con la emiliana Gina, snob, sfacciata e provocante ha una relazione segreta con un componente della famiglia, hanno una figlia Monica che ha come massima ambizione quella di diventare una ballerina di un famoso programma televisivo dell’epoca: Fantastico. Il quarto figlio è Alfredo, ha una vita semplice da scapolo a Bologna insegna italiano in un istituto femminile e non si sa molto della sua vita privata. I genitori sono anziani e premurosi; il padre Saverio è convinto di essere ancora un carabiniere, la madre cucina ininterrottamente e lo brontola con affetto. La loro relazione è comica, fatta di abitudini, litigate e complicità.
Tutto sembra andare per il meglio, una bella vacanza natalizia in famiglia in regola con gran cenone, la messa di mezzanotte e lo scambio dei regali. Si mangia, si sparla, si condividono opinioni di ogni genere. I figli sono molto vicini ai genitori specialmente in questo momento dell’anno dove essere felici è quasi d’obbligo. Durante il pranzo del 25 dicembre però, l’anziana madre Trieste decide di chiedere ai figli un grande favore. La coppia è anziana ed i due non se la sentono più di vivere da soli e vorrebbero essere ospitati da uno dei figli, che sono ben lontani dal desiderare una tale convivenza. Iniziano così lunghe riunioni familiari dove la felice famiglia non sembra più così allegra. Si scoprono segreti tenuti custoditi per anni, tradimenti e non vi è più freno ai giudizi perfidi: una vera e propria guerra. Come risolveranno il problema dell’affidamento? Nella casa di quale figlio si trasferiranno i poveri genitori?
Mario Monicelli e lo sceneggiatore Carmine Amoroso ritraggono un’Italia dei primi anni ’90 sempre attaccata alle tradizioni ma ciò nonostante dipendente da beni materiali, legata alla superficialità, ad una vita fatta di apparenze, dove regna la televisione perennemente accesa, il finto buonismo e la buona reputazione. Mauro, il figlio di Lina e Michele, è la voce dell’innocenza e della sincerità, valore dimenticato, in una famiglia pronta a tutto pur di conservare la propria stabilità economica e sociale. Il film non ebbe un grande successo al botteghino ma divenne piano piano un piccolo cult del cinema italiano, guadagnando enormi consensi anche nelle riproduzioni televisive e teatrali.
Molte sono le scene dove il cibo fa da protagonista, la madre infatti cucina con grande passione per i figli, riportando a tavola le tante ricette che hanno fatto parte della tradizione natalizia familiare tra i quali: i taralli, il capitone, il panettone ed i tortellini al brodo. Ma la ricetta accolta con entusiasmo da tutti i componenti della famiglia, sono i buonissimi spaghettini al tonno. Facile da fare e soprattutto, nel mio caso, impossibile da non mangiare senza sentirmi un po’ a casa: gli spaghetti al tonno.
Allora…tovaglioli al collo, forchettate generose, e buona visione!
Spaghetti al Tonno
Ingredienti
320 gr di spaghetti
500 gr di polpa di pomodoro
Sale
160 gr di tonno sott’olio
Olio e.v.o
Aglio
Peperoncino
Prezzemolo
Preparazione
Lasciate indorare uno spicchio di aglio e del peperoncino in un pentolino con tre cucchiai di olio. Togliete l’aglio e aggiungete il pomodoro che lascerete cuocere a fuoco basso per circa 15/20 minuti coprendo con il coperchio. Aggiustate di sale. A fine cottura aggiungete il tonno, scolato dell’olio di governo. Lessate in acqua salata gli spaghetti e scolateli al dente. Accertatevi che il sugo sia ben tirato, quindi saltate la pasta nella padella con il condimento. Completate con una manciata di prezzemolo tritato.