MISSING IN ITALY: UN FILM SUI VAMPIRI TUTTO AL FEMMINILE CHE HA FATTO IMPAZZIRE LA GIURIA DEL SUNDANCE FILM FESTIVAL
GENERE: horror
DURATA: 99 minuti
VOTO: 3 su 5
Non pensate ai soliti vampiri o ai film che di questi trattano, A girl walks home alone at night con atmosfera tra il gotico e il western anni ’80 riporta in una chiave mai vista un tema certo non sconosciuto agli spettatori. La pellicola è il primo lavoro della regista Ana Lily Amirpou che non solo lascia sbalordita la giuria del Sundance Film Festival, ma anche la critica.
Un film questo completamente girato in bianco e in nero in un contesto dove il tempo sembra essersi fermato e l’azione lascia spazio a l’atmosfera, ferma, immobile e a tratti rarefatta. Impossibile non riconoscere il tocco femminile che fa della pellicola un ottimo esempio di cinema “rosa” ma senza diventare sdolcinato e banale, persino il romanticismo è ben inserito nel contesto.
La storia, non certo innovativa, tratta dell’iraniana città fantasma Bad City, un posto intriso di morte e solitudine. I cittadini di questa non sanno di essere inseguiti da un vampiro solitario. La notte, la giovane senza identità e coperta dallo chador incontra Arash, un ragazzo sotto ecstasy e vestito da Dracula che cerca di recuperare la sua “Ford Thunderbird” d’epoca. La ragazza è una vendicatrice, cerca vendetta per i peccatori di Bad City, ma alle volte uccide per pura fame e istinto.
La città rappresentata è un altro mondo, così distante e nello stesso tempo immagine della realtà stessa. A girl walks home alone at night è lo specchio di quella libertà femminile che la regista ha voluto sottolineare tramite la protagonista. Una liberatrice che ha il controllo della propria esistenza, questo sembra leggersi tra le righe. Passato e presente come i due estremi di una città senza tempo, nella speranza di guardare al futuro alla ricerca di quella libertà che è ancora bianca e nera e priva di colori.
