AI GOLDEN GLOBES, COSÌ COME AGLI OSCAR, NON V’E’ TRACCIA DI INTERSTELLAR
C’era una volta il merito sulla collina degli Angeli, ora non più. A quanto pare Hollywood ha deciso di allinearsi al resto del mondo, laddove merito e talento scompaiono dietro ad un muro di omertà politiche, sociali e molto spesso economiche. La parola lobby fa impallidire, ma la critica deve fare autocritica appunto, perchè è impossibile e inaccettabile che un film come Interstellar non sia stato candidato a nessun premio della stampa straniera ai Golden Globes e rischia “solo” di ottenere qualche nominations nelle categorie tecniche ai prossimi Oscar. Nonostante la grande performance in regia di Christopher Nolan e quella del suo protagonista, il cowboy astronauta Matthew McConaughey.
Com’è possibile? Stiamo parlando senza ombra di dubbio di un capolavoro, uno dei film più belli dell’ultimo decennio almeno e a mani basse. Con qualche difettuccio sparso qua e là, ma complessivamente un’opera mastodontica che fa della filosofia fantascientifica un caposaldo per il futuro di questo mestiere. Un inno al cinema e allo spazio profondo, farne a meno è intollerabile. #JeSuisNolan: questo il nuovo hashtag, perchè immergersi nel mistero dell’ultra terreno e darne una forma filmica di tale portata è un lavoro che va sottolineato e riconosciuto con veemenza.
Proprio quell’entusiasmo infantile che si prova dinanzi ad una scoperta, ad una pellicola che punta a grandi consulenze, esplora lo spazio e la paura atavica dell’uomo verso l’ignoto, sempre mantenendo alta la qualità del girato. Christopher Nolan è un maestro del nuovo millennio e, al contrario dei soliti detrattori della domenica, noi ci schieriamo in suo favore e decretiamo con largo anticipo il vincitore del miglior lungometraggio dell’anno per Film 4 Life: lode a Interstellar, amen e così sia. Il caso è chiuso vostro Onore.
Se non lo avete ancora visto, beh, questo sarebbe uno scandalo ulteriore…