Jiro e l’arte del Sushi: Snack, si gira!

Snack si gira se ne va a Tokyo con il film che svela i segreti di Jiro Ono e della sua arte culinaria

jiro-dreams-of-sushiQuesta settimana, cari lettori affamati di cinema, non lascio spazio all’immaginazione, il titolo di questo documentario parla da solo. Seguendo con pazienza le varie fasi di preparazione e lasciandovi trasportare dalla storia e dalla tenacia di Jiro e l’arte del sushi sarà la vostra aspirazione del giorno.

In cerca di un documentario interessate ho trovato qualche mese la storia di Jiro. Beh la locandina non mi allettava molto. Senza offesa, ma la visione di questo vecchiettino pelato di 85 anni ed i suoi aiutanti in divisa bianca, poco entusiasti dietro di lui, non promettevano bene. Ma non si giudicano i libri dalle copertine, tanto meno i film dalle locandine…perciò ho messo da parte dubbi e perplessità e ho deciso di avventurarmi nel mondo di Jiro e…me ne sono innamorata!

Il regista americano David Gelb voleva inizialmente fare un film sul sushi intervistando e documentando il lavoro di chef del sushi a giro per il mondo, ma dopo aver visitato questo piccolo sushi bar di Tokyo il suo progetto si è concentrato nel raccontare la storia del suo proprietario, Jiro, chef instancabile, i suoi figli e la passione che ccompagna da così tanti anni la vita di questi uomini: l’arte del sushi.

Jiro non è più giovane, ha infatti ben 85 anni, e possiede un piccolo ristorante ormai rinomato in tutto il pianeta perchè entrato a far parte dei pochi ristoranti a cui sono state attribuite, le quasi mistiche, 3 stelle Michelin. I suoi due figli lavorano per lui da sempre e gli chef che seguono Jiro si sentono onorati di apprendere i trucchi ed i metodi che rendono la sua cucina inimitabile per qualità e precisione, persino in Giappone dove il sushi è cultura! Il suo sushi bar è piccolo e con solo 10 posti al bancone, il menù parte da 220 euro in su e per un posto si deve prenotare con largo anticipo.

I figli passano a setaccio il mercato di Tokyo in cerca del pesce migliore, la cottura del riso è lunga e laboriosa e qui il polpo viene massaggiato per interminabili periodi di tempo. Ma non sono solo la precisione e la freschezza dei prodotti a rendere la cucina di Jiro unica al mondo. La sua umiltà e tenacia per non smettere mai di perfezionarsi, la calma, la devozione ai valori della famiglia e del lavoro e l’amore per la tradizione sono gli ingredienti che davvero fanno dell’arte e della cucina di Jiro un’esperienza unica: sì, anche per noi spettatori.

Il consiglio è chiaramente di non guardare il film a stomaco vuoto ma se questo fosse il caso allora preparatevi a finirlo con una gran voglia di sushi! Sembra complicato, ma senza cercare di aspirare alla perfezione e alla maestria di Jiro, possiamo provare a diventare anche noi dei sushi chef “casalinghi”. Affilate i coltelli, armatevi di pazienza (chi possiede un kimono è avvantaggiato per entrare meglio nella parte) e prodotti freschi…. e come dice il mio caro amico Franco, grande esperto di cucina giapponese: “Non essere sushittibile! E ricordati, meglio soya che male accompagnata!”

arte sushiSushi ricetta da fare in casa:
400 grammi di riso per sushi (si compra in tutti i supermercati ormai)
100 grammi di salmone
50 grammi d zucchine
80 ml di aceto di riso o di miele (nei negozi bio o nei supermercati forniti)
30 grammi di zucchero
5 grammi di sale

Preparazione:
Mettete il riso in una ciotola, sciacquatelo per togliere l’amido e cuocerlo in acqua non salata. Cuocere a fuoco alto per 10 minuti poi a fuoco basso per 20 minuti. Se è rimasta dell’acqua scolarlo e rimetterlo nella pentola con il coperchio per altri 15 minuti. Versate l’aceto dentro una pentola e sciogliete a fuoco basso con zucchero e sale.
Togliete il riso dalla pentola, sistemarlo in una ciotola di legno e condirlo con l’aceto preparato al punto in precedenza mescolando con delicatezza in modo da separare i chicchi di riso. Lasciar raffreddare il riso. Una volta freddo sistemare il riso su un tagliere dandogli la forma di un triangolo con le mani quindi coprire ogni triangolo con un pochino di salmone e con le fette di zucchine. Coprire con altro salmone e chiudere con altro riso in modo da formare un sandwich. Premere il triangolo per far aderire tutto. Servire con soia e wasabi.

 

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