IL CAPOLAVORO VISIONARIO DI LEOS CARAX
Una danza d’amor appena iniziato sotto un cielo tempestato di giochi pirotecnici. Due fuggiaschi senza affetti, che si scoprono splendidi l’uno per l’altra, come bambini giocano e si divertono a folle velocità sull’acqua della Senna.
“Il cielo è bianco oggi ”- “Ma le nuvole sono nere.” Così Alex e Michele si dichiarano amore sul Point Neuf. Alex oramai non si sa neanche più da quanto vive lì, si ubriaca e sopravvive, grazie ai sonniferi, alle notti insonni. Un mangiafuoco che tra due lampioni del ponte del fiume parigino ha la sua casa.
Una vita allo sbando, una vita vuota. Fino a che l’arrivo di Michelle non darà un senso nuovo a quella sorda e muta esistenza. Michelle è un’artista, fuggita di casa, ha una grave malattia che con il tempo le porterà sempre più via la vista. Alex è l’unica persona ad averle dato conforto nella triste realtà di chi non ha una casa. Dal fascino circense, con le sue acrobazie, con il suo peculiare amore, con le sue attenzioni, Alex la conquista e Michelle sempre più si affida a quell’amore, a quell’artista di strada, che con il tempo diventerà suo bastone e suoi occhi.
Un’opera visiva altalenante tra il classico ritmo del violoncello, il ritmo dance di David Bowie e Iggy Pop, un’opera che con grande destrezza miscela il rap dei Public Enemy e il valzer di Strauss.
Les amants du Pont Neuf è il quarto film del regista francese Leos Carax. L’opera cinematografica più economicamente dispendiosa e dalla più lunga produzione nel cinema francese. La realizzazione del film è infatti durata un anno e mezzo a causa di un travagliato percorso che ha visto un grave infortunio dell’attore protagonista e problemi con il mantenimento del monumentale set – una riproduzione del vero point-neuf – allestito dopo che il periodo concesso per l’utilizzo del vero ponte era ormai scaduto.
Un successo che non ebbe un enorme riscontro economico negli incassi ma che viene oggi celebrato e ricordato come grande capolavoro. Genio assoluto del cinema francese di recente memoria, Carax realizza un enorme successo artistico dopo un altro splendido film, Rosso Sangue (Mauvais Sang), un poliziesco di perfezione estetica uscito cinque anni prima, che narra una storia d’amore con protagonisti Juliette Binoche e Denis Lavant.
Ancora in coppia e ancora innamorati sulla scena, i due attori ne Gli Amanti del Pont-Neuf danno prova della loro bravura incarnando alla perfezione due borderline della società seguendo il pericoloso e ardimentoso stile del loro regista.
Denis Lavant non è solo un attore è un artista dalla potenza ipnotica, un essere dal movimento circense che con abilità particolari è il perfetto attore feticcio di Carax, qui alla loro terza, e non ultima, collaborazione insieme. Vero acrobata della recitazione non sono molti i film ai quali ha partecipato, ma si è sempre distinto per una peculiare scelta dei suoi lavori, una scelta che ha privilegiato il grottesco e la non convenzionalità dell’opera, riuscendo così ad esprimere il suo talento così fisico, cosi poetico e così lontano da molti suoi colleghi. Memorabile ed iconica la sua corsa sulle note di Modern Love di David Bowie, nel film Mauvais Sang, dove esprime tutto lo struggente amore del suo personaggio.
Juliette Binoche era qui all’inizio della sua folgorante carriera, e con questa, quanto mai vera, interpretazione, si è rivelata attrice di grande talento e sensibilità che con il tempo ha saputo consacrare il suo successo diventando l’attrice più popolare del cinema francese. Gli amanti del Pont-Neuf si fissa nella carriera dell’attrice come esperienza fondamentale grazie alla quale riceverà una visibilità internazionale che non perderà mai.
Poetico, maestoso, onirico tanti sono gli aggettivi che possono descrivere un film così vasto, così complesso e così visivamente sognante.
Semplicemente una grande opera d’arte.
