Oscar 2015: i migliori corti d’animazione

LE TECNICHE UTILIZZATE PER I CORTI ANIMATI CANDIDATI AGLI OSCAR 2015

A single lifeLa notte degli Oscar è alle porte: tra le ultime ore del 22 e le primissime del 23 febbraio verranno incoronati i migliori prodotti cinematografici e chi vi ha preso parte e ha aiutato a realizzarli. Se ne parla da tempo su ogni testata, sito e blog, ma troppo poco spazio, ogni anno, è dato ai nominati nella sezione Miglior cortometraggio d’animazione. Eppure puntualmente, ogni volta, il vincitore riesce a stupire e a conquistare il pubblico per la sua bellezza.

Sono molti i cortometraggi animati indimenticabili, che hanno rubato il cuore del pubblico. Fra questi, senza andare troppo indietro negli anni, c’è Paperman, vincitore nel 2013, che racconta, in bianco e nero, una storia d’amore a prima vista nella New York degli anni Quaranta, o ancora l’ultimo vincitore, Mr. Hublot, un corto fantascientifico ambientato nel futuro sulla vita di un uomo che per combattere la solitudine adotta un cane robot.

Ma allo stesso tempo, oltre a far innamorare gli spettatori, alcuni hanno anche conquistato il mercato, e ne è un esempio il vincitore del 2012, il poetico The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore di William Joyce e Brandon Oldenburg. Infatti di questo corto sono stati fatti un libro (in Italia edito Rizzoli) e un’app.

Ma chi vincerà quest’anno? Ognuno dei titoli approfondisce temi del vissuto quotidiano, talvolta anche da un punto di vista biografico. Ecco, allora, i cortometraggi d’animazione candidati agli Oscar 2015, ponendo l’attenzione anche su ciò che li rende tanto speciali e diversi tra loro: il processo creativo e le diverse tecniche utilizzate.

The Dam Keeper – Il protagonista di questo corto è un maialino sempre impegnato a difendere il suo villaggio dalle nubi di fumo che lo minacciano. Ma nessuno lo ringrazia per i suoi sforzi, anzi tutti lo prendono in giro e lo evitano, finché non ci sarà un nuovo amico nella sua vita. Di questo lavoro piace che i realizzatori Robert Kondo e Dice Tsutsumi abbiano privilegiato l’uso di Photoshop e altri programmi simili di grafica per conferire ai fotogrammi l’aspetto tipico della pittura e dell’animazione a mano.

Winston – L’amicizia fra un cagnolino e il suo padrone raccontata attraverso anni di pasti condivisi. Prodotto dai Walt Disney Animations Studios, ha aperto le proiezioni di Big Hero 6 (candidato nella sezione Miglior film d’animazione). Qui è stata utilizzata la tecnica Meander, la stessa usata anche per Paperman: in questo caso, il sapiente utilizzo del colore e lo stile pittorico completano sapientemente la Computer Grafica.

The Bigger Picture – Le difficoltà dei due fratelli di accudire un’anziana parente è il tema di questo corto. Una tecnica unica è stata ideata dalla realizzatrice del corto Daisy Jacobs, che porta sul grande schermo la sua vita personale. La donna ha dipinto su un muro i personaggi a grandezza naturale e li ha fatti poi interagire con oggetti reali e li ha animati in stop motion. L’ha chiamata Life size stop motion.

Me and my Moulton – Un’altra storia biografica, quella di una ragazzina che desidera una bicicletta ma sa che i suoi genitori, dei tipi un po’ particolari e anticonvenzionali, non saranno d’accordo e le regaleranno altro. Torill Kove, alla sua terza nomination, fa di pochi colori brillanti il punto di forza di questa animazione minimalista.

A single life – Si può viaggiare nel tempo? Pia scopre come poterlo fare, basta ascoltare un misterioso vinile. Marieke Blaauw, Joris Oprins e Job Roggeveen, sono le sole tre teste (e le sei mani) che stanno dietro la realizzazione di questo corto in computer grafica 3D, occupandosi dall’animazione alla narrazione fino alle musiche. Il loro segreto è quello di lavorare insieme dividerndosi i ruoli in modo efficiente e rendere così tutto più veloce.

 

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