SONO IL SIGNOR WOLF. RISOLVO PROBLEMI
La situazione è critica. Membra di una mente oramai non più pensante sono finite sparse su tutta la tappezzeria dell’auto. L’incauto gesto di premere il grilletto proprio davanti il volto di Marvin non è stata certamente l’azione più intelligente che Vincent potesse fare. Probabilmente in futuro ci rifletterà due volte prima di armeggiare con la sua magnum all’interno di un piccolo abitacolo. La cosa non va giù neanche al riccioluto Jules che si è ritrovato pezzi di cervello e sangue su tutti i suoi curati capelli. Inoltre si sa “gli sbirri tendono a notare cose come guidare una macchina inzuppata di sangue. In una zona della città, in pieno giorno poi.”
In una situazione come questa, chiamare l’unico amico che Jules conosca in quella zona è l’unica cosa logica da fare. Nascondere la macchina nel garage del puntiglioso e permaloso Jimmie è ciò che va fatto. Ma bisogna stare attenti a non farlo arrabbiare. In fondo per quanto uno possa essere un temuto gangster non può andare a casa di un amico e dirgli cosa fare.
Gustato l’apprezzatissimo caffè di Jimmie, la storia va risolta alla svelta prima che Bonnie faccia il suo rientro a casa dopo il turno di notte e si ritrovi un negro dal cranio spappolato in garage, anche perché, come puntualizza più volte Jimmie, conservare negri stecchiti non è affatto il suo campo.
Marcellus Wallace è stato avvertito e la cavalleria dovrebbe arrivare per direttissima. E neanche a dirlo, quando dovrebbe impiegare 30 minuti solo per arrivare, in esattamente 9 minuti e 37 secondi fa il suo ingresso in casa Dimmick.
Elegante nel suo smoking nero, con il volto curato e l’atteggiamento distaccato Winston Wolf sa bene cosa fare. Dopo essersi appuntato le cose più importanti, controlla la situazione, prende una tazza di caffè, con molta panna e molto zucchero, e, se le sue informazioni sono giuste, le lancette volano. Così non si perde in chiacchiere e in modo diretto ordina e orchestra con incredibile distacco il piano improvvisato, pensando e parlando in fretta. Winston Wolf in meno di quaranta minuti risolve la situazione. Mette a bada il caratteraccio di Vincent, convince Jimmie ad essere del tutto collaborativo e fa pulire e ricoprire con trapunte, regalo di nozze dello zio Conrad e della zia Ginnie, il sanguinoso disastro. Inoltre sa dare una ripulita ai due gangster imbrattati di sangue, rendendoli “due veri cazzoni” con una mise da giocatori di volleyball. La prossima fermata è lo sfascia carrozze del ‘Mostro Joe’ dove Raquel, erede di quel cimitero di macchine, lo attende per andare a fare colazione. I due Gangster gli dimostrano rispetto e ciò è perché Winston Wolf ha carattere e non un caratteraccio.
Con la sua comparsa di appena 10 minuti nel grande capolavoro Tarantiniano quale è Pulp Fiction, Mr Wolf è senza ombra di dubbio uno dei personaggi più attraenti e peculiari di questo fumetto cinematografico. Con il suo umorismo i suoi nervi d’acciaio e il suo savoir faire questo personaggio così rispettato è diventato una delle icone del film. Suo eccellente interprete è Harvey Keitel. L’attore di origini di origini polacche e rumene, dopo aver collaborato all’opera prima di Quentin Tarantino in veste di protagonista, torna nel secondo film del regista italo americano in questo ruolo secondario. Un ruolo che si rivela protagonista di una sequenza riconosciuta e apprezzata da tutti gli amanti del cinema tarantiniano. Un piccolo ma sublime ruolo che possiede tutti i presupposti per essere un Ruolo Cult.