Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco e la Spanakopita

SPANAKOPITA FETA E SPINACI, RICETTA DELLA FAMIGLIA PORTOLAKOS

nia vardalosEbbene sì, anch’io faccio parte di quella cerchia di donne che una volta ogni tanto (senza dirlo troppo in giro chiaramente) si toglie il piccolo sfizio di guardare i cosidetti chick-flick, ossia film che piacciono “solo” alle ragazze. La ricetta è quasi sempre la solita, serve una protagonista un po’ sfigata, la convinzione di non riuscire mai a trovare la persona giusta, finchè ecco che arriva lui e dopo ostacoli e peripezie l’amore trionfa.

Per fortuna non tutte le commedie romantiche si riducono solo a seguire fedelmente questa ricetta un po’ banale, ma le favole moderne fanno sempre un po’ bene al cuore e dove trovarle se non al cinema? Questa domenica la nostra rubrica alleggerisce un po’ i toni per presentarvi un film che nonostante il basso budget per la realizzazione si è rivelata una delle commedie romantiche più celebri e con i più alti incassi della storia: Il mio grosso grasso matrimonio greco.

C’era una volta Toula Portokalos (Nia Vardalos), una donna di 30 anni, nata e cresciuta a Chicago che vive con i suoi genitori, lavorava nel loro ristorante e cercava in tutti modi di trovare una via d’uscita dalla sua grande e rumorosa famiglia greca. Toula era completamente assoggettata alle complesse tradizioni di famiglia e soprattutto al desiderio del padre di vederla al più presto sposata con un rispettabile giovanotto, chiaramente di origine greche.

Sin da piccola Toula capiva che essere greca e avere una famiglia così diversa da quella delle sue amiche, era sempre motivo di esclusione e le sue tradizioni e regole di famiglia non la rendevano mai libera come le altre . Ogni piccolo cambiamento nella vita di un componente della famiglia Portokalos veniva discusso da genitori, zii e cugini fino a trovare una soluzione, la privacy e la discrezione erano parole sconosciute.

La libertà per Toula arrivò il giorno in cui ottenne, grazie all’appoggio della furbissima mamma Maria (Lainie Kazan), il permesso per seguire un corso d’informatica all’università che la portò ad uscire dal suo tanto stretto mondo familiare e a curarsi di più, fino a trasformarsi in una donna attraente e sicura di sè. Grazie alla sua abilità con i computer riuscì a farsi assumere dalla zia Voula che possedeva un’agenzia di viaggi, anch’essa greca, qui Toula incontrò finalmente l’uomo della sua vita: Ian Miller (John Corbett).

Ian, affascinante insegnante vegetariano proveniente dalla tipica famiglia dell’alta borghesia americana, s’innamorò perdutamente della giovane agente di viaggi. Cominciò così la difficile storia tra Ian e Toula con l’assoluta opposizione del padre Gus che non riusciva ad accettare il fatto che sua figlia volesse sposare un uomo al di fuori dell’etnia greca. Per ottenere l’approvazione da parte della famiglia di Portokalos Ian farà di tutto, dal convertirsi alla religione ortodossa fino ad ingoiare innumerevoli quantità di piatti a base di carne della tradizione greca. Ce la faranno i nostri protagonisti a vivere per sempre felici e contenti?

Di certo in questo film non mancano i momenti divertenti e anche se la trama sembra non raccontare niente che non abbiamo già visto e ascoltato tante volte, vi è un tocco di originalità che sta proprio nel raccontare non solo una favola moderna, ma giocare e scherzare sulle differenze etniche che rendono questo mondo più interessante e che non sempre dividono.

Non mancano neanche i riferimenti alla cucina, specialmente quella greca, la famiglia è proprietaria del ristorante Dancing Zorba’s e tutti cucinano in maniera ossessiva. Dalla moussaka che la piccola Toula è costretta a portare a scuola nel suo contenitore mentre le amichette addentano tipici sandwich americani escludendola dal loro tavolo, fino alle grigliate di carne d’agnello nel giardino di casa, nella famiglia Portokalos il cibo non manca mai.

In una scena del film, i genitori di Ian vengono invitati dalla famiglia di Toula per conoscersi e dargli il benvenuto. Dopo l’ennesimo bicchiere di Ouzo (tipico liquore greco all’anice) gridando “OPA!”ad ogni bevuta, i due (ormai sbronza) genitori non riescono più a mettere a fuoco le persone intorno a loro e soprattutto non riescono più ad accettare le continue offerte gastronomiche della famiglia Portokalos, suscitando sospetto tra i familiari.

Tra le varie gustose specialità greche viene offerta le Spanakopita, buonissima torta salata di pasta filo riempita di spianaci e feta, facile da preparare, gustosissima e perfetta per uno snack durante la visione di questo film! Bè cosa aspettiamo? OPAAAA!

SpanakopitaIngredienti:
• 2 kg di spinaci, bolliti, strizzati e sminuzzati al coltello
• 250 grammi di Feta
• 400 grammi di ricotta
• 2 cipollotti
• olio di oliva
• pasta fillo
• prezzemolo
• 3 uova
• aneto, opzionale ma ci sta benissimo!


Preparazione:

• Tagliare a rondelle i cipollotti e passarli 5 minuti in padella con olio, sale e pepe.
• In una ciotola capiente mescolare gli spinaci, la Feta, la ricotta, l’aneto e il prezzemolo sminuzzati, i cipollotti, le uova e condite con sale e pepe.
• Ungere con un po’ d’olio di oliva il fondo della teglia.
• Passiamo poi alla composizione della Spanakopita: Prendere un foglio di pasta fill e ungetelo con olio e metterlo sulla teglia. Ripetere questa operazione almeno 6 volte per creare la base della torta.
• Spalmare il mix di degli ingredienti sopra la pasta filo.
• Ricominciare con la pasta filo. Almeno 6 strati, tutti cosparsi di olio, soprattutto l’ultimo.
• Cuocere la Spanakopita nel forno già riscaldato a 170° per 40 minuti.
• Servire con insalata fresca e una ciotola di tzatziki.

 

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