ULTIMO GRANDE OMAGGIO DELL’INIMITABILE MASSIMO TROSI
L’ispirazione non si ottiene facilmente. Per quanto la si cerchi, la si aneli, difficilmente fa la sua comparsa se costretta. L’ispirazione ti prende alla sprovvista, ti afferra con forza ma con facilità può abbandonarti. Mentre osservi un panorama o le onde del mare, la cerchi e la desideri. Perché vorresti imprimere nella mente, nella carta e nel cuore un pensiero che scuota gli animi, che apra le menti e faccia emozionare.
Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) è alla ricerca di qualcosa. Nato e cresciuto in un’isola del golfo di Napoli, da sempre non mostra alcuna attitudine alla pesca, mestiere del padre. Anzi una vera e propria allergia alla barca lo tiene lontano dal lavoro paterno. Ma Mario non è più un ragazzino, deve trovarsi un’occupazione. Così un annuncio fuori dall’ufficio postale attrae la sua attenzione. E’ la giusta occasione per guadagnare qualcosa. Mario è timido, impacciato ma sa leggere e scrivere e questo basta a Giorgio Serafini, unico impiegato dell’ufficio postale, a prenderlo con sé. Mario lavorerà ma solo per un breve periodo e per un’ unica e copiosa corrispondenza. Quella di Pablo Neruda (Philippe Noiret), poeta Cileno, dall’enorme carisma, di idee politiche comuniste, rifugiatosi in Italia con la moglie, nella piccola isola napoletana per asilo politico, a causa delle persecuzioni nel suo paese natale.
Mario è onorato, emozionato di poter fare da tramite al così grande poeta e di poter conoscere di persona il poeta delle donne, o come meglio preferisce il comunista capo ufficio Giorgio, il poeta del popolo. Così Mario comincia a fare tutti i giorni la lunga salita che separa l’abitazione del poeta dal piccolissimo paesino, in sella alla sua bicicletta. Così conosce a poco a poco il romantico scrittore, e con il tempo capisce che la figura che aveva mistificato fino a poco prima è in realtà quella di un uomo semplice, profondo che senza filtri e barriere si relaziona con chiunque. Un rapporto nato tra due uomini così diversi tra loro. Quello tra un grande letterato, che ha dedicato la sua vita all’impegno sociale e alla ricerca del senso più profondo della vita tramite la poesia e un uomo che ha vissuto tra le mura di un paesino dalla mentalità ristretta e semplice. Questo rapporto segnerà entrambe le vite in maniera differente e vedrà un’affinità che sembrava impossibile, ma che nonostante le diversità comprenderà una visione del mondo comune, una sensibilità atipica e una giustizia sociale condivisa.
Il Postino, liberamente tratto dall’opera letteraria Il Postino di Neruda, è una pellicola commovente voluta fortemente da Massimo Troisi. L’attore napoletano è qui nel suo ultimo contributo al cinema che lo vede, pochissime ore dopo, scomparso a causa di una lunga malattia. Le riprese non furono facili per questo interprete così amato dal popolo italiano. Il volto scavato testimonia il dolore fisico che era costretto a sopportare, ma che non l’ha tenuto lontano dal suo ultimo omaggio al cinema italiano. Con un lavoro davanti e dietro la macchina da presa assieme al regista Michael Radford e con una collaborazione alla sceneggiatura firmata dal padre Furio e dal figlio Giacomo Scarpelli, Troisi regala un film dal successo internazionale incredibile. Le 6 nominations agli Oscar e la statuetta conquistata per la splendida colonna sonora firmata da Luis Bacalov, il premio BAFTA come Miglior film straniero e per la Miglior Regia, sono solo alcuni dei riconoscimenti che questo film italiano ha saputo ottenere in tutto il mondo.