CON QUESTO FILM MICHELE PLACIDO HA SCELTO DI SBAGLIARE
DURATA: 86 minuti
USCITA IN SALA: 2 aprile 2015
VOTO: 2 su 5
Un matrimonio felice, due sposi innamorati desiderosi di avere un figlio: a volte sembra che nulla potrà mai rovinare la tua vita, e invece, all’improvviso, succede qualcosa di brutto, proprio a te. Giorgio e Laura subiscono la brutalità del fato e si ritrovano a dover affrontare una situazione tanto dolorosa che metterà a dura prova il loro rapporto: uno stupro con conseguente gravidanza dal padre incerto. Riusciranno, un uomo offeso nel proprio senso di paternità e una donna che non vuole altro che diventare madre, a trovare un equilibrio nelle loro vite?
Michele Placido riesuma il suo retaggio e la sua formazione teatrale per portare sul grande schermo La scelta, una vicenda ispirata all’opera di Luigi Pirandello L’innesto. La trasposizione è sulla carta abbastanza fedele, tanto da mantenere anche gli stessi nomi dei protagonisti pirandelliani; fanno eccezione alcuni piccoli dettagli, come l’ambientazione che da Roma si sposta a Bisceglie. In pratica, però, le pecche di questo lavoro ci sono, e si fanno ben presto evidenti.
I temi affrontati sono importanti e di forte attualità, ma Placido dirige una regia che dona agli occhi dello spettatore delle scene inutili e ridondanti e una recitazione a tratti fortemente teatrale, molto evidente soprattutto in alcuni dialoghi fra i due protagonisti interpretati da Raoul Bova e Ambra Angiolini. La potenza di lei (evidente soprattutto nella mimica troppo marcata) si scontra con la piattezza di lui, generando un contrasto che non coinvolge in modo reale ed emotivo chi guarda: si rimane incerti tanto sulle vicende e sugli intrighi di questa famiglia (perché la sorella – Valeria Solarino – vive con due uomini?) quanto sulla relazione di una coppia che col tempo si parla sempre di meno senza lasciar intendere nulla a chi della storia non fa parte. Se meritevole ed estremamente piacevole è la musica, alcune battute e situazioni sono al limite della credibilità.
Il vantaggio de La scelta doveva essere quello di mettere lo spettatore di fronte ad un film che, seppure ispirato a un testo di inizio secolo, doveva riproporsi in veste attuale e moderna, mostrando però come i problemi, nonostante i tempi, non siano poi tanto cambiati ma diverso debba essere, oggi, il modo di affrontarli. Placido non c’è riuscito.