Meryl e Julia: la protagonista e la non protagonista

DUE DONNE ALLO SPECCHIO E LA LORO PRIMA VOLTA INSIEME SUL GRANDE SCHERMO

3Una è l’attrice che nel panorama del cinema contemporaneo si è aggiudicata più candidature in assoluto al Premio Oscar e che detiene, imbattuta, il record di vittorie ai Golden Globe. L’altra è quella che ricorderemo ancora tra cinquant’anni… per il suo incantevole sorriso e la vena che le si gonfia dolcemente sulla fronte… quando la sfiora un’emozione. Stiamo parlando di Meryl Streep, classe 1949, e di Julia Roberts, di diciotto anni più giovane: due vere e proprie icone del cinema che, con delicatezza invidiabile, ci hanno preso tante volte per mano facendoci vivere emozioni profonde attraverso magistrali interpretazioni sul grande schermo. La notte del 2 marzo 2014 scorso le abbiamo viste al Dolby Theatre di Hollywood, in trepida attesa di sentire annunciare i nomi delle vincitrici dell’86° edizione degli Academy Awards. Erano infatti entrambe in nomination per lo stesso film, I segreti di Osage County, la Streep come miglior attrice protagonista e la Roberts come miglior attrice non protagonista. Senza alcun dubbio una “coppia da Oscar”, anche se in quell’occasione nessuna delle due si è aggiudicata la prestigiosa statuetta. Una cosa è comunque certa: l’uscita nelle sale di questo film ci ha donato la gioia inaspettata di vederle finalmente recitare insieme, fianco a fianco per la prima volta, nelle parti di madre e figlia.

I segreti di Osage County mette in scena un vero e proprio incontro / scontro generazionale tra Meryl e Julia, sia come attrici che nei panni dei personaggi che interpretano. Tratto dall’omonima pièce teatrale di Tracy Letts questo film “corale” è ambientato in una casa di campagna dell’Oklahoma. E’ qui che l’insopportabile matriarca Violet (Meryl), malata di cancro alla gola, indice una reunion di famiglia a cui accorre di malavoglia la primogenita Barbara (Julia). Sarà questo il pretesto per rivangare il passato, e dirsi in faccia tutto ciò che era rimasto irrisolto. E’ da “storia del cinema” vedere Violet (Meryl) e Barbara (Julia) muoversi sul set come fossero da sole, illuminate dalla propria grandezza. Le luci di scena puntate su di loro, in un crescendo che le porta a un “meraviglioso” litigio fisico sul set: è così che culmina il rapporto di amore e odio che le lega indissolubilmente. Per tutta la durata del film è come se Violet e Barbara si guardassero allo specchio, scrutandosi a vicenda, e accorgendosi di non essere poi così diverse, ma più simili che mai, entrambe sole… La Streep, l’eterna anti/star, sicura di sé nella parte dell’asentimentale Violet, è come se dirigesse la Roberts, la ragazza della porta accanto che convince più che mai così com’è… invecchiata, struccata, malvestita, qualche capello bianco e il volto accigliato. Con questa interpretazione Julia acquista ancora maggiore credibilità: un’artista che spicca il volo, quasi presa per mano da un mostro sacro quale è Meryl Streep, che troviamo perfettamente a suo agio mentre sprofonda nell’acidità del suo fastidiosissimo personaggio. E’ talmente brava ed impeccabile che non smetteremmo mai di guardarla…

Ma ripercorriamo insieme i passi salienti della storia cinematografica delle due attrici.

Meryl Streep

Con quasi quarant’anni di carriera alle spalle, Meryl Streep è considerata dalla critica la migliore attrice oggi vivente, protagonista di straordinarie performance che sono già nella storia della settima arte e nell’immaginario collettivo. Si impone vincendo il primo Oscar come non protagonista per il pluripremiato Kramer contro Kramer (1979), nei panni della moglie di un giovane Dustin Hoffman. Negli anni seguenti arriva il premio BAFTA per La donna del Tenente Francese (1982), nel quale la Streep si cimenta in un duplice ruolo: giovane donna messa al bando dalla puritana Inghilterra dell’800 e attrice americana che gira un film su di lei. In questa pellicola è più che mai evidente la mirabile capacità della Streep di cambiare costantemente stile di linguaggio e accento. Nel 1985 l’Italia le riconosce un David di Donatello come miglior attrice straniera per Innamorarsi (1984), una commedia sentimentale hollywoodiana che colpisce il pubblico per la grazia e la semplicità della narrazione sorretta dalla straordinaria intensità espressiva dell’attrice. Ne I Ponti di Madison County (1996), diretta da Clint Eastwood, impersona una dimessa casalinga che riscopre la parte migliore di sé attraverso un amore tanto improvviso quanto travolgente. Come non lodarla per la precisione maniacale con cui crea ed interpreta, dieci anni dopo, la fantastica Miranda Presley nella pellicola campione di incassi Il diavolo veste Prada (2006): accurata, geniale, ironica e di un’eleganza disarmante, ci dona una lezione di classe cinematografica che rasenta la perfezione. Basti pensare dell’algida Miranda all’interno della sua limousine nella sequenza di chiusura del film: come non rimanere colpiti da quell’espressione che ti incanta e con la quale, in pochi secondi riesce a mettere a nudo i propri pensieri? Tante emozioni… veicolate attraverso un solo ed unico sguardo. Grazie alla rivisitazione cinematografica del musical capolavoro Mamma Mia! (1998), firmato dagli Abba, Meryl Streep si conferma un’artista di assoluta e rara polivalenza: c’è da rimanere stregati ascoltandola cantare “The winner takes it all” sul promontorio dell’isola greca in cui si consuma la scena clou del racconto, meravigliosamente accompagnata dalle carrellate della macchina da presa. E’ del 2012 la performance nelle vesti della “donna di ferro” Margaret Thatcher (in The Iron Lady), che le regala finalmente la seconda vittoria agli Oscar da protagonista, una vittoria che forse doveva arrivare anche prima e non certo “dovuta” come riconoscimento di un’ eccezionale carriera. Quest’anno l’abbiamo appena vista diventare strega cattiva per Into the Woods, il film musicale firmato Disney diretto da Rob Marshall. Per questo ruolo, si è aggiudicata la sua diciannovesima nomination agli Oscar.

Julia Roberts                                                                                                                              

Julia Roberts è stata incoronata più volte “regina di denari”, come la star più pagata di Hollywood con un cachet di 20 milioni di dollari a film. La prostituta Vivian “adottata” dall’affarista miliardario Richard Gere ci rimane da subito nel cuore: la sua freschezza e il look con stivale lucido alto, minigonna e top, la consacrano al grande pubblico con il successo commerciale di Pretty Woman (1990), che le fornisce un meritatissimo trampolino di lancio nello star system hollywoodiano. Complice la non comune bellezza e il suo straordinario sorriso, negli anni ‘90 la Roberts lascia un segno indelebile per commedie brillanti come Il matrimonio del mio migliore amico (1997), Se scappi ti sposo (1999) di nuovo a fianco di Gere, ma più di tutte con Notting Hill (1999). Ricordate la dichiarazione sussurrata al libraio Hugh Grant? “E non dimenticare che sono anche una semplice ragazza, che sta di fronte a un ragazzo e gli sta chiedendo di amarla”: una scena fatta su misura e che lo spettatore non può dimenticare. Tutti ruoli che le calzano a pennello, come fossero pensati appositamente per lei. Eletta “Persona più bella del mondo” dal settimanale People, nel corso degli anni si misura anche con ruoli drammatici. Da menzionare Mery Reilly (1996), fino a quel momento l’esito più alto della sua carriera e nel quale non sfigura rispetto a Malkovich, suo co-protagonista. Poi Nemiche Amiche (1998), nel quale è una giovane fotografa che si reinventa matrigna affettuosa per i figli di una bravissima Susan Sarandon, con la quale nel film ingaggia una lotta di bravura. Ma è nel 2000 che raggiunge la piena maturità nel ruolo impegnativo di Erin Brockovich (in Erin Brockovich – Forte come la verità) per la regia di Soderbergh, che racconta la storia vera di una moderna eroina americana. Questo film rappresenta una vera e propria svolta: è la prima donna in assoluto a vincere contemporaneamente tutti e quattro i più prestigiosi premi che un attore può ricevere con un solo film: il SAG Award, il BAFTA, il Golden Globe e l’Oscar come migliore attrice nel 2001.

Lavorare con un genio come Meryl Streep ti porta al prepensionamento anticipato” afferma Julia Roberts in un’intervista. Ma sarà veramente cosi? Non sarà forse che il finale di I segreti di Osage County con il bellissimo primo piano di Julia, e non di Meryl, simboleggi un passaggio di testimone? Sarà Julia Roberts l’erede al successo di Meryl Streep? Di conseguenza… se una avrà mai la meglio sull’altra lo scopriremo solo in un prossimo futuro, seguendole… o forse rimarranno indefinitamente una la protagonista e l’altra la non protagonista. A voi (o a loro?) la scelta…

https://www.youtube.com/watch?v=hyER8JRS_wg

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