A LAVORO SUL NUOVO REBOOT GIAPPONESE E SUL SEQUEL AMERICANO
Godzilla, il kaiju più famoso di tutti i tempi, tornerà presto al cinema. Era il 1954 quando Ishirō Honda dirigeva il primo Godzilla e questo misterioso mostro faceva la sua comparsa sul grande schermo. Da allora è stato protagonista di numerose pellicole, almeno 30 tra sequel e remake.
Oggi Godzilla torna a far parlare di sé, soprattutto per la produzione che lavorerà al suo ritorno sul grande schermo. A dirigere il tutto sarà Hideaki Anno (Evangelion), affiancato da Shinji Higuchi, che tra le altre cose, oltre ad aver lavorato con Anno proprio per Evangelion, vanta una collaborazione con Quentin Tarantino per la parte nipponica di Kill Bill – Volume 1. È stato da poco annunciato che il loro Godzilla debutterà nel 2016.
Ma l’interesse e l’attrazione verso quello che è ormai un fenomeno culturale e commerciale di livello mondiale con ben pochi rivali, ha spinto anche l’occidente ad investire su questo kaiju. È arrivato così un primo omonimo film nel 1998 diretto da Roland Emmerich, remake di quello del 1954 di Honda, a cui ne è seguito un altro, con storia originale, nel 2014 con la regia di Gareth Edwards. E visti questi due successi, anche Hollywood sta preparando una nuova pellicola che debutterà nelle sale di tutto il mondo probabilmente nel giugno del 2018: Godzilla 2. Il sequel sarà ancora una volta diretto da Edwards, che da poco ha firmato il contratto.
Il primo Godzilla di Edwards è uscito nelle sale in concomitanza col sessantesimo anniversario di quello di Honda. In suo onore era stata decisa la presenza nel cast americano di Akira Takarada, attore dell’originale Godzilla, che si era prestato per un cammeo, tagliato però in fase di finalizzazione del film.
Nell’ultimo film americano, il mostro di Edwards presenta molte caratteristiche simili all’originale, proprio per omaggiarne, per l’occasione, le origini. Tra queste, il corpo di Godzilla è coperto di cicatrici cheloidi, proprio come era stato per il mostro del 1954. La decisione era stata presa per sottolineare il concetto di essere un animale nato per cause nucleari: infatti questi segni evocano quelli dei sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Altro legame col mostro originario è quello del sonoro: il famoso ruggito del primo Godzilla fu creato facendo scorrere sulle corde di un contrabasso un guardo coperto di resina e lavorando in seguito sul suono ottenuto modificandone la velocità. Per ricreare quello del 2014 si partì proprio da questo.
Ma in fatto di misure non c’è paragone, perché il Godzilla di Edwards è il più grande mai visto sullo schermo e uno tra i più grandi mostri del cinema. Nel suo film le inquadrature con effetti speciali sono oltre 320 e i set costruiti circa 100. Ci chiediamo a cosa ricorrerà Edwards per stupirci con Godzilla 2.