METTIAMO UN FRENO ALLA COMPRAVENDITA HARD DEI RUOLI NEL CINEMA
Il recente caso di accusa per molestie al produttore americano Harvey Weinstein ha messo a nudo, nel vero senso della parola, quella che è una questione fin troppo volte alla luce del sole nel mondo del cinema, diciamolo chiaramente, ovvero l’antica pratica del “do ut des” orizzontale. Sesso in cambio di un ruolo. O almeno l’avanzamento di una proposta nemmeno troppo velata.
Sotto gli occhi di tutti, così palese che mentre state leggendo vi scapperà un sorriso, la classica alzata di spalle come a dire…lo sanno tutti. Beh diciamo che ora come ora la pratica è diventata di fastidioso uso comune, una faccenda talmente consona che nessuno sembra farci caso, almeno finchè qualcuno decide che la propria lesa dignità valga più di una carriera o presunta tale.
Il Maleducato qui presenta ha assistito a scene dal vivo che nemmeno Blade Runner poteva immaginare, ma ugualmente è la stessa Hollywood a trarne spunto per molti suoi copioni.
Aprile 2015, arbitrariamente abbiamo deciso di istituire il mese di sciopero del corpo, diciamo basta al baratto fisico per lavorare nel cinema. Non è possibile che l’avance debba esserci sempre e comunque, salvo poi parlare di etica e morale sociale nelle proprie storie sul grande schermo. Ipocrisia allo stato puro, ma attenzione…da ambo le parti. Si perchè sono molti gli interpreti, indistintamente uomini e donne, che condividono l’accettazione di tale pratica contemporanea e ne diventano principali protagonisti.
Scene pietose che, al di là del sorriso amaro, bruciano persone e spesso grandi talenti sul nascere. Ci sono mille modi per approcciare un partner o provare a flirtarci, non siamo certo noi a doverlo spiegare, ma nell’industria dello spettacolo, quella per cui produttori e potenzi non hanno il tempo di alzare gli occhi da un palmare e in cui il business regna sovrano, dobbiamo riportare sulla terra alcune tradizioni naturali.
Il merito si paga, la parte va guadagnata. Restituiamo un pò di umanità a quei volti che poi ritroviamo in sala, quelle performances che per qualche ora ci fanno volare di fantasia, ci permettono di superare la vita reale…e calarci in una storia dal sapore onirico. Smettiamola no? Siamo tutti cinefili in fondo, almeno fino a quando non scopriamo che certe fantasie sono la cruda e quotidiana realtà. Mr. Grey insegna.