AL DI LA’ DEI SOGNI E’ LA FANTASIA CINEMATOGRAFICA CHE NON FA CESSARE LA VITA DOPO LA MORTE
Stringere nel palmo della mia mano questo colore viola intenso, un colore trasformato in fiore, è un ‘altra delle cose così bizzarre e inusuali che mi siano capitate negli ultimi attimi. Ma non solo il fiore si dipinge di viola, tutto attorno a me è colmo di fiori accessi e adagiati come su tela. Mi hanno detto che sono morto ma ciò che vedo e che sono adesso è reale come ciò che ho lasciato in terra. Tutto sta alla mia immaginazione, tutto è come voglio, tutto in questo paradiso è pura meraviglia come il posto dei miei sogni. Il posto in cui avrei voluto invecchiare con lei, Annie, la donna della mia vita.
Chris (Robin Williams) è deceduto. Adesso la sua vita è altrove e la sua concezione di essere, di esistere, deve cambiare. Egli ha conquistato il paradiso, non come lo aveva immaginato ma esattamente come lo immagina in quel momento. Non vi è alcun giudizio in quel mondo così attraente, tutti sono uguali tra loro, nessuno è scontento e d’altronde vivono il paradiso. Ma Chris è malinconico, incompleto e questo perchè Annie (Annabella Sciorra) non è con lui. Sua moglie, la sua anima gemella, è lo spirito affine che lo completa e che adesso vive lo strazio della sua perdita sulla terra. Scoprirà però, che nonostante l’inimmaginabile distanza, egli potrà fare ancora qualcosa per lei, per salvarla da se stessa e da quello che la vita ha fatto loro patire. Arrivare fino ai meandri di un mondo che in molti chiamerebbero inferno è ciò che è disposto a fare per salvarla, per risollevarla e riconquistarla.
Basato sul romanzo What Dreams May Come, titolo originale del film, di Richard Matheson, Al di là dei Sogni è il modo differente di narrare e vedere ciò che ci sarà dopo la morte. Avvalendosi di più filosofie e religioni, senza basarsi su un’unica teoria al riguardo, il film diretto da Vincent Ward è un incontro non solo di teorie religiose e riflessioni filosofiche ma anche di diverse letterature. Dalla Divina Commedia di Dante fino al mito greco di Euridice e Orfeo. Specialmente quest’ultimo è alla base del testo americano. L’amore incondizionato che non conosce barriere come il tempo e lo spazio è la tempra e motore del film. Al di là dei sogni è un film non nuovo per le tematiche che affronta ma per come le affronta. Per quanto siano presenti elementi prevedibili e per quanto faccia un utilizzo palese dei classici della letteratura antica e moderna, il suo stile registico è quanto mai coinvolgente. Non perfetto o ineccepibile intendiamoci, ma comunque efficace.
Il racconto di questo dramma familiare ha la forza di colpire il cuore dello spettatore con la semplicità della sua narrazione che ben sa dosare l’elemento drammatico per farne un uso sapiente tra i suoi suggestivi scenari. La sua struttura è infatti quella di un inusuale e accattivante uso del flashback caratterizzato da un andare avanti e indietro nel tempo, fuori e dentro la realtà terrestre.
Non può non scaturire una commovente empatia con il dramma dei suoi personaggi, grazie alla vitale interpretazione del compianto Robin Williams e a quella della sua controparte Annabella Sciorra. Nel cast anche Cuba Gooding Jr. e Max Von Sydow, che torna ad avere a che fare con la morte anche se non più per una partita a scacchi.
Il film fu vincitore di un Oscar per i migliori effetti visivi delle paradisiache e visionarie scenografie e viene tuttora ricordato come uno dei film più commoventi del celebre attore americano morto neanche un anno fa.
Una dolorosa perdita per il pubblico mondiale che continua però a vivere nella finzione del paradiso più che mai reale di Al di Là dei Sogni.