E morì con un felafel in mano: i felafel arabi

LA RICETTA DEI FELAFEL ISPIRATA DAL FILM E MORÌ CON UN FELAFEL IN MANO

Locandina E morì con un felafel in mano Come avrete già notato Snack Si Gira è una rubrica che viaggia molto tra il cinema del passato fino ai giorni nostri e tra piatti e ricette che toccano ogni angolo del pianeta. Questa settimana voglio rendere omaggio a un continente lontano, a cui tengo particolarmente, dove ho lasciato un po’ del mio cuore e dove tutt’ora torno con grande entusiasmo: l’Australia.

Il cinema australiano ha ricevuto negli ultimi anni maggiore attenzione e molti sono i titoli che potrei citare da Priscilla Regina del Deserto fino ai capolavori di Buz Luhrman, ma quello che vi propongo questa settimana è un film del (ormai lontano) 2001, che mi ha colpito per il titolo intrigante e molto esplicito: E morì con felafel in mano.
Il film ispirato all’omonimo libro di John Birmingham, si apre con la morte di Flip (Brett Stewart), rinvenuto da Danny (Noah Taylor), seduto davanti alla tv con un falafel in mano. Da qui il film s’incentra sugli avvenimenti del passato che, percorrendo un arco di tempo di sei mesi, narrano la storia di Danny, un’aspirante scrittore che vive a stenti costretto, suo malgrado, a condividere case, in giro per l’Australia, con i coinquilini più improbabili. Sono proprio loro i veri protagonisti di questa storia, che ci appare come un’enorme coreografia di gruppo dove ognuno però balla al proprio ritmo. Abbiamo il ciccione della postazione tv; Sam, l’amica lesbica completamente focalizzata sullo studio; Anya, la francese misteriosa sempre vestita di nero; il bancario, Flip, cultore della tintarella lunare, l’ecologista e l’attrice logorroica.

La parte inziale del film ci presenta i personaggi di questa storia, a tratti surreali, in una grande e decadente casa nel caldo e afoso Queensland più precisamente nella città di Brisbane (già casa numero 47 nella lista del protagonista). Qui succederanno i più svariati degli imprevisti tra sicari, riti pagani, minacce della polizia e amori non corrisposti. Ci saranno poi le case numero 48 e 49, nella piovosa Melbourne e la moderna Sidney anch’esse, con un bagaglio di disavventure a loro carico.

Non potrete non essere coinvolti dalle innumerevoli surreali avventure dei nostri protagonisti e di Danny che troverà nella pazzia degli eventi forse gli spunti necessari per diventare lo scrittore che ha sempre voluto essere. Il film è un ottimo adattamento, e forse per la sua particolare e surreale trama non vi deluderà e vi terrà attaccati allo schermo. Chiaramente, come avrete intuito dal titolo, la ricetta di oggi s’ispira a quello di questo film: ecco come su fanno i felafel.

FelafelIngredienti
Ceci

Preparazione
Scolare e togliere le bucce ai ceci dopo averli lasciati in ammollo per 24 ore. Trasferire nel frullatore i ceci, la cipolla, l’aglio, il prezzemolo, il coriandolo (semi) macinato, il cumino, un pizzico di pepe e il sale; frullare per 20 secondi fino ad ottenere un impasto fine ed omogeneo.
Lasciare riposare in frigo per 1 ora. Con il composto formare quindi, delle polpette medie e dorarle nell’olio bollente, girandole dolcemente, per 4 minuti circa. Quando le polpette sono ben colorite toglietele e asciugatele con la carta assorbente.

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