HALEY BENNET NEL NUOVO SCREAM DI OLIVER BLACKBURN
DURATA: 90 minuti
USCITA IN SALA: 30 luglio 2015
VOTO: 3,5 su 5
La presenza della religione nel nostro paese, insieme alla cultura e all’educazione che si porta dietro, è da molti giudicata tanto “ingombrante” quanto “antiquata”, specialmente in confronto all’apertura, anche recente, dimostrata da altre nazioni europee. Spesso ci si dimentica, però, quanto oltreoceano, negli USA, ritenuti tra gli stati più avanzati del pianeta, lo stereotipo della famiglia puritana formi una componente forte e rilevante, anche più di quanto si possa pensare. Kevin Smith, nel suo controverso Red State (2011) presentava, con vette decisamente più fanatiche, la rappresentazione più delirante di tale realtà. Kristy mette altrettanto in scena un certo tipo di bigottismo a stelle e strisce, ma, allo stesso tempo, lo pone in conflitto con l’altra faccia della medaglia, nella veste di giovani invasati, persecutori di una simile cultura.
I “kristy”, ovvero i seguaci di Dio, sono l’obiettivo della setta che prende di mira la protagonista, Justine, rimasta sola nel campus universitario, dopo che oberata dallo studio si è vista costretta a rinunciare al Ringraziamento in famiglia. Justine, come tutti i “kristy”, rappresenta appunto quegli studenti, figli di papà facoltosi e dalle vite agiate e perfette, con lo studio come unica “vuota” preoccupazione, facenti parte di quella fetta della società che l’inquietante setta vuole estirpare. I giovani killer, infatti, marchiano le loro vittime con la lettera “K”, e divulgando al mondo i loro propositi, postando gli omicidi sul web. Quando, per le feste, il suo ragazzo Aaron e l’amica Nicole raggiungono le rispettive famiglie, Justine, all’inizio felice di avere il campus tutto per sé, decide di andare a far la spesa, una volta sopraggiunta la noia, incontra la misteriosa Violet. La ragazza, dal volto semi-coperto da un cappuccio, fa parte del gruppo dei fanatici assassini, e comincia ad appellarla con il termine “kristy”. La caccia ha così inizio.
Nella parte di Justine, la protagonista in pericolo, la giovane Haley Bennet, che oltre ad essere attrice è anche cantante, apparsa in piacevoli commedie come Scrivimi una canzone, con Hugh Grant e Drew Barrymore, e il ben più celebre Io e Marley, con Owen Wilson, e farà parte del cast del prossimo lavoro americano di Gabriele Muccino Fathers and Daughters. La Bennet, passa efficacemente l’esame da “front runner” della pellicola, reggendo egregiamente tutta la pesante centralità che l’azione può competere. Violet, invece, è Ashley Greene, star della saga di Twilight, che ha lavorato inoltre nell’ultima impresa da regista dell’attore Zach Braff Wish I Was Here. Compare nel film, come Aaron, il ragazzo della protagonista, Lucas Till, l’Havok di X-Men: L’inizio, ed ex-idolo disneyano nella trasposizione cinematografica di Hanna Montana al fianco di Miley Cyrus.
Scritto da Anthony Jaswinski (Vanishing on 7th Street), dai produttori dell’horror di culto Sinister, Kristy. distribuito anche col titolo Random, è diretto dall’inglese Oliver Blackburn, al secondo lavoro da regista dopo Donkey Punch. Descritto da molte testate di nicchia come uno dei migliori horror realizzati negli ultimi anni, il film è però passato inspiegabilmente sottotraccia. La componente “religiosa”, spesso motivo di accese controversie, anche se non sempre negative dal punto di vista esclusivamente mediativo, può aver fatto la sua parte, ed è probabilmente uno delle ragioni per cui non ha trovato distribuzione da noi, un po’ com’è successo per il già citato Red State. Eppure Blackburn riesce ad impreziosire questa disavventura alla Scream, vista la presenza di giovani ragazzi perseguiti da killer dall’identità misteriosa e celata da una maschera, di virtuosismi tecnici non indifferenti, i quali, grazie anche all’ottimo montaggio, infondono alla pellicola un alto livello di ritmo e tensione, donandole un’atmosfera quasi claustrofobica, con tanto di finale totalmente coraggioso e inaspettato.