IL ROMANZO DI NICOLA SPARKS DIVENTA UN FILM CON GEORGE TILLMAN JR.
Nicholas Sparks è uno degli autori più prolifici della narrativa americana contemporanea. Adorato dal pubblico e mai condannato dalla critica, Sparks continua a pubblicare, con cadenza quasi regolare di un romanzo l’anno, opere che immediatamente balzano sulla vetta delle classifiche prima d’oltreoceano e poi mondialI. Tra i suoi lavori più recenti spicca La risposta è nelle stelle la cui omonima trasposizione cinematografica è in sala dall’11 giugno scorso.
E’ l’ennesima volta che un romanzo di Sparks viene trasposto sul grande schermo e di questo adattamento, che vuole bissare nel target di pubblico che intende abbracciare il successo letterario-cinematografico Colpa delle Stelle con il quale condivide i produttori, la regia è di a George Tillman Jr. e il ruolo dei protagonisti è stato affidato a Scott Eastwood (figlio di Clint) e Britt Robertson (fidanzata di Dylan O’Bryen).
Nel libro vi sono due storie che si alternano capitolo per capitolo e tutto è raccontato dal punto di vista di Sophie, Luke e Ira, i tre protagonisti. Ira è un anziano signore che si trova coinvolto in un incidente d’auto a causa della neve e che, scivolato in un dirupo senza possibilità di uscire dall’abitacolo, decide di cercare di sopravvivere fino all’arrivo di soccorsi. A tenergli compagnia il ricordo dell’amata moglie lo sprona a non mollare. Sophia è una di recente una storia con un uomo violento e che incontra a una festa Luke finendosene e innamorare per credere nuovamente al potere dei sentimenti.
Nonostante il successo mondiale dell’opera e del suo autore, in questo romanzo in particolare lo stile di Sparks è rigido, quasi spento. Le capacità narrative dell’autore si limitano nella descrizione di immagini molto suggestive e in giochi di parole intrappolati però in una storia dalla banalità assoluta, affatto ambiziosa. L’originalità non è mai stato un punto forte della produzione letteraria di Sparks ma stavolta ma “missione” di emozionare con elementi semplici e retorici ha offuscato in tutto e per tutto l’autore.
Per quanto riguarda il lungometraggio, pur essendo in alcuni punti più lacunoso del libro a causa delle cinematografiche tempistiche, la storia e il suo mood riprendono senza infamie e senza lodi la filosofia del libro regalando allo spettatore tanto buonismo, sentimenti e facili lacrime di blanda commozione.