Mindscape: Missing in Italy

MARK STRONG E TAISSA FARMIGA NEI MEANDRI DELLA MENTE UMANA

Mindscape locandinaGENERE: thriller

DURATA: 95 minuti

VOTO: 3,5 su 5

Produzione spagnola, ma girato in lingua inglese, Mindscape o Anna, com’è stata ri-intitolata nel giugno dell’anno successivo all’uscita da un’altra casa di distribuzione, è una pellicola del 2013, diretta dal regista Jorge Dorado. Il filmaker spagnolo, dopo rilevanti, nonché pluri-premiati,  cortometraggi passati per diversi festival internazionali, è al suo primo lungometraggio. Esordio che segna anche una particolare quanto inusuale collaborazione, tra più compagnie spagnole, in un’ammirabile lavoro di co-produzione. Girato tra la Spagna, Barcellona, e la Francia, il film scritto da Martha e Guy Holmes, per citare le parole dell’attore protagonista Mark Strong, “è un classico poliziesco, con elementi fantascientifici”.

Componente sci-fi che è ben riconoscibile fin dal plot, d’altro canto. John Washington, il protagonista della pellicola, infatti, possiede la singolare, e straordinaria, abilità di entrare nelle menti delle persone. Quando finisce per incappare nell’ambiguo caso di Anna Greene, sedicenne brillante ma problematica, non riesce però a determinare se si trova di fronte ad una sociopatica o semplicemente alla vittima di un trauma. Decide allora di approfondire il rapporto con la ragazza e avviare con lei una sessione terapeutica, sviscerando i suoi ricordi, le sue paure e viaggiando, letteralmente, nei meandri dei suoi pensieri.

Come detto, Mark Strong (Sherlock Holmes, La Talpa) è John Washington, spesso ammirato in ruoli decisamente più negativi, tipicamente da “villain”, perciò il fatto che stavolta lo si veda incarnare l’“eroe” protagonista, può essere un valido motivo di curiosità per appassionati e non. Accanto a lui, nella difficoltosa parte di Anna l’astro nascente Taissa Farmiga, protagonista principale della serie tv American Horror Story, nel cast del controverso Bling Ring di Sofia Coppola, e sorella minore della più accreditata, nonchè più celebre, Vera (Tra le nuvole). A chiudere il cerchio, Brian Cox, attore che difficilmente passa mai inosservato, qualsiasi ruolo faccia, presenza quindi che non può far altro che giovare alla caratura, di base, della pellicola.    

Ispirandosi dichiaratamente a capolavori di genere come Vertigo e Chinatown, il regista Dorado descrive il suo film un criptico puzzle che spetta al pubblico risolvere. A distanza di due anni dall’uscita del Pixeriano Inside Out, acclamato all’ultimo Festival di Cannes, ma in colpevole ritardo rispetto all’Inception di Christopher Nolan, l’ennesimo “thiller onirico” può essere stato il deterrente che ha impedito a Mindscape di conquistarsi una distribuzione più ampia. Eppure, per quanto l’elemento surreale abbia la sua importanza, è senza dubbio l’alto ritmo, avvincente e frenetico, dettato dal viaggio interno alla mente di Anna, nonché la solida interpretazione dei nomi coinvolti, a significare gli aspetti più intriganti e meritevoli di questo curioso e inusuale sci-fi europeo.

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