A’ VITA È ‘NA STRUNZATA: PAROLA DI TONY PISAPIA
E’ sicuro di sè, il brutto ma interessante Tony Pisapia. Seduce il suo pubblico con quella voce a tratti aggressiva ma seducente, roca e calda al tempo stesso. Canta La Notte, suo pezzo forte. E con lo sguardo gioggioneggia e colpisce le sue prede femminili, quasi come se non volesse. E’ una calamita che attira anche sceso dal palco e come se rilasciasse una scia inebriante in molte lo rincorrono e vi si avvicinano. Lo seguono in camerino, al bagno e lui, una volta le butta via, un’altra le fa sue e altre ancora si lascia sopraffare dal sesso che gli si propone. Ma Tony nonostante sia veramente brutto mostra una sicurezza d’acciaio. Con un capello improponibile, un fisico non proprio scolpito e l’odore di mille sigarette nutre un’enorme passione per il pesce ben cucinato. Pesce che spesso cucina lui stesso. Ma la spigola non è la sua unica passione. La cocaina nobilita il suo tempo assieme al sesso fedifrago che consuma mentre la moglie se ne sta a casa ignara di tutto. Un uomo di successo il nostro Tony Pisapia, un uomo sofferente. Che subisce sotto la sua corazza di sciupafemmine distaccato, di cantante oramai consacrato, il dolore di un fratello perduto. Sarà un uomo malinconico e abbattuto quando verrà incastrato dal sesso illegale, perchè vissuto con una minorenne. E sarà l’inizio di un declino. O forse no.
L’uomo in più è il primo lungometraggio di Paolo Sorrentino oltre che formazione di Antonio Pagoda (Andrea Renzi), calciatore d’attacco e talento del calcio giocato che comincia a pensare al suo futuro come allenatore. E’ il 1980 e la sua strategia dell’uomo in più potrebbe cambiare le sorti della sua squadra, ma per metterla in atto ha bisogno dell’opportunità dei dirigenti della squadra a cui ha dato tanto. Un incidente lo porta via dall’attività di calciatore ancor prima del previsto, lasciandolo con la sua ossessione che non trova uno sbocco concreto.
Nella stessa città, nello stesso periodo Antonio Pagoda (Toni Servillo) in arte Tony è un cantante melodico all’apice del successo e si gode tutti i piaceri e i vizi che la sua carriera gli concede. Trascurando la famiglia e tradendo la moglie. Uno di questi piaceri gli giocherà un brutto scherzo portandolo a problemi giudiziari che lo sbatteranno in un vortice di depressione e solitudine lontano dal successo che tanto lo osannava.
L’Uomo in Più è il racconto di due uomni diametralmente diversi l’uno dall’altro. Ma a congiungere le loro vite ci sarà non solo un caso di omonimia, ma una vita che si scaglia su entrambi con la stessa violenza, per motivi diversi e con esiti opposti.
Quest’esordio è anche l’inizio del sodalizio artistico che legherà per altre tre pellicole Toni Servillo e il premio Oscar italiano. Un sodalizio che ha influenzato in modo determinante la carriera di entrambi.
Quando Toni Servillo viene a conoscenza della sceneggiatura propostagli dal regista, tramite Angelo Curti, non aveva un interesse trascinante nel lavorare con Sorrentino. Per il semplice fatto che nonostante si conoscessero grazie al lavoro negli uffici teatrali della compagnia di Servillo, Teatri Uniti, e alla collaborazione cinematografica con Martone e Incerti, non aveva una conoscenza diretta del modo di lavorare di Sorrentino. Ma una volta accettato, Tony Pisapia diventa il simbolo di un connubio artistico tra i più apprezzati nel mondo a titolo italiano. L’interpretazione sporca, misera e afflitta di un uomo privo di qualità, se non quelle canore, è magnetica. Si vede nel volto dell’attore napoletano il talento trascinante e la lunga carriera teatrale. Un vissuto teatrale che si sa ben adattare all’interno della dimensione cinematografica.
Tony Pisapia ritroverà di nuovo vita nelle parole dello stesso attore napoletano nell’audiolibro scritto da Paolo Sorrentino, Hanno tutti ragione. Nella trasposizione letteraria il cantante ha però un diverso nome, Tony Pagoda, alias Tony P. All’interno dell’audiolibro l’accento napoletano e strascicato del suo interprete fanno calare perfettamente l’ascoltatore nella vita raccontata di quest’uomo così complesso e viziato, tossico quanto filosofo, superficiale quanto intenso. Il personaggio di Tony P. verrà inoltre interpretato da Iaia Forte nell’omonimo spettacolo Hanno tutti ragione, dove si cala nei panni del cantante melodico grazie alle parole di Paolo Sorrentino.
Ispirato al personaggio di Califano, Tony Pisapia è vittima e carnefice di se stesso. Un personaggio scorretto e passionale, infimo quanto fragile e cinico.
Un grande Ruolo Cult per il grande attore: Toni Servillo.