Ortigia Film Festival: parla Lisa Romano

SU FILM 4 LIFE INTERVISTA ALLA DIRETTRICE DELL’OFF, LISA ROMANO

ORTIGIAFFWorld Wide Festival questa settimana ha il piacere di farvi conoscere le meraviglie che la Sicilia ha da offrire. Sta infatti per partire l’Ortigia Film Festival, e la direttrice Lisa Romano ci ha rivelato qualche chicca su quello che ci aspetta a partire dal 9 luglio e quali sono oggi le condizioni che si devono affrontare quando si parla di Festival.

Partiamo da una domanda fondamentale. I festival sono in continua crescita ultimamente, in cosa si distingue quello di Ortigia?
Sostanzialmente ritengo che la peculiarità di Ortigia si quella di dare ampio spazio alle opere prime e seconde. Il cinema indipendente negli ultimi anni si sta ricavando, non senza fatica, un piccolo grande spazio nel panorama attuale e sapere che, giunti ormai alla nostra settima edizione, iniziamo ad essere riconosciuti dagli addetti ai lavori e ad avere, allo stesso tempo, grande apprezzamento da parte del pubblico è una grande soddisfazione.

Quanto è importante la scelta della location in cui svolgere il festival?
Di sicuro la location è fondamentale. Ortigia poi è una piccola perla della Sicilia ed ogni anno attrae un gran numero di visitatori. L’apporto turistico si è rivelato molto utile e piacevole, unire ad un buon panorama anche l’aspetto cinematografico fa sempre piacere. La possibilità poi di vedere i film gratuitamente in piazza, magari appoggiati ad edifici storici e meravigliosi è un’esperienza che vale la pena provare.

Malato da tempo, Claudio Caligari ci ha lasciati lo scorso 26 maggio. Ci parli dell’omaggio previsto durante il festival, in cosa consisterà?
Innanzitutto va detto che Claudio era una persona formidabile. Non è la quantità di film a formare un regista, ma la qualità di quello che porta sullo schermo. In tutte e due le pellicole di Claudio si percepisce la voglia di raccontare, ma l’originalità dei suoi lavori si coglie subito. Valerio (Mastandrea: interprete anche di Amore Tossico) ci teneva tanto a far si che l’ultimo film di Claudio (Non Essere Cattivo, di cui Mastandrea è produttore) vedesse la luce, ha addirittura scritto a Scorsese! Oltre alla presentazione e ai primi 10 minuti del film, in cui sarà presente anche Marco Giallini, (altro interprete di Amore Tossico) ci sarà un vero e proprio docu-backstage in cui si raccontano e mostrano immagini inedite ed i retroscena del film che speriamo riesca ad uscire in sala prima o poi.

Tra gli eventi collaterali previsti dalla manifestazione non possiamo non notare la mostra dedicata a Mario Monicelli, come mai questa scelta?
Monicelli è uno dei pilastri del cinema italiano, di una personalità talmente travolgente da dover essere necessariamente messa in evidenza e premiata. La sua unicità emerge in ogni scatto. Le foto della mostra sono state rese gentilmente disponibili dalla sua ultima compagna, Chiara Rapaccini, che inoltre sarà presente il 15 luglio per la premiazione. Una cosa che ci tengo a sottolineare è che l’esposizione fotografica avrà luogo nel foyer del teatro storico della città, presente nel centro di Ortigia e rimasto inutilizzato per oltre 40 anni. Verrà inaugurato in concomitanza con la mostra di Monicelli, e secondo noi sarà un’emozione ridare vita a questo splendida struttura, nella speranza che riprenda in futuro la sua piena funzionalità.

Qual è la più grande soddisfazione che ha avuto nel corso di questi anni alla direzione del Festival di Ortigia? E quali sono secondo lei le difficoltà maggiori che si devono affrontare?
Il Budget! (ride) A parte gli scherzi ci tengo a dire che la più grande soddisfazione deriva dalla passione che tutto lo staff di OFF mette nel suo lavoro, praticamente il guadagno dei singoli è minimo se non inesistente, ogni centesimo viene reinvestito nella realizzazione del Festival, ma la cosa che mi rende più fiera è vedere quanto, nonostante il budget ridottissimo, l’impegno del gruppo abbia portato Ortigia a crescere così tanto, e ad essere apprezzato sia da critica che dal pubblico. La difficoltà diventa, per assurdo, anche motivo di grande soddisfazione. Riuscire a far emergere e a dare spazio territorialmente al cinema indipendente era una missione difficile, ma credo che ci stiamo riuscendo bene.

Domanda di rito. Secondo lei qual è il difetto più grande che ha adesso il cinema italiano, ovviamente in relazione al panorama festivaliero?
Il problema più grande al momento viene dal concetto di filiera. All’estero ad esempio, prendo per comodità la Francia, la filiera produttiva cinematografica è molto protetta, c’è estrema cura nei confronti di questo aspetto dell’arte. Questo tipo di atteggiamento onestamente fatico a riscontrarlo in Italia, purtroppo, anche perché basterebbe poco!

ORTIGIA

About Simona Montemurro 131 Articoli
"Io ci vedo...un rinoceronte!"