DustyEye, tra arte contemporanea e scienza

LA MANIGLIA DELLA PROSPETTIVA TOTALE DEL COLLETTIVO DUSTYEYE

DustyeyeLa Terra ruota attorno al proprio Asse a 1 670 km/h. Inoltre, la Terra orbita attorno al Sole alla velocità di 107 000 km/h. Il Sole gira attorno al Centro della Via Lattea a 700 000 km/h. I DustyEye ti offrono una maniglia a cui aggrapparti mentre attraversi l’Infinito verso l’Entropia.

Un piccolo dettaglio, quello che forse non tutti riescono a scorgere, ma non è detto che di altri non riesca ad attirare l’attenzione: una maniglia, ancorata su un pannello di forex attaccato principalmente su tronchi segati di albero (per non recare danno all’ambiente). Una maniglia a cui chiunque può aggrapparsi, che chiunque può stringere tra le mani; una maniglia che da Venezia a Roma passando per Padova, possiamo incontrare sul nostro cammino.

La Maniglia della prospettiva totale è stata studiata dal collettivo DustyEye per essere provocazione e ironia, arte contemporanea e scienza, realtà e immaginario. A cosa serve? A farci accedere ad un’esperienza totale: la corsa verso l’entropia, attraversando l’infinito, per andare oltre il reale, per poter immaginare altro, per inventarsi un futuro. 

Una piccola intuizione che diventa modo di vivere e che ha colpito anche il settore scientifico, tanto che si è parlato di questa installazione anche su Scientificast.it. Ma se da una parte è scienza che ripropone il concetto di entropia, dall’altra si figura come arte, il campo d’azione privilegiato dal collettivo. Perché i DustyEye approcciano alla fotografia, alle illustrazioni, alla grafica, e naturalmente ai film, prediligendo tutto ciò che è affine alla cultura pop, senza disdegnare il gotico e l’urban.

Fondati dai padovani Jacopo Masini, Iva Zaka e Matteo Bertolini nel 2010, cui si sono aggiunti negli anni nuovi elementi, anche di provenienza romana, i DustyEye sono una banda, un gruppo di artisti che prendono le regole e le frantumano.

Per quanti di voi stiano cercando una spiegazione ai loro lavori, la risposta è una: non c’è. Infatti il loro scopo non è chiarire, risolvere, decifrare, ma semplicemente fornire un nuovo modo di vedere il mondo e le sue dinamiche. Proprio quella della Maniglia della prospettiva totale è un’esperienza che non ha la presunzione di essere una qual si voglia lezione scientifica sul concetto di entropia, ma pone l’altro davanti ad un’esperienza che diviene “mistica”: di fronte all’installazione si decide di lasciarsi andare per un attimo, aprirsi all’inesplorato verso il disordine.

E come se ciò non bastasse, nell’epoca in cui si vive di like e “un selfie al giorno toglie il medico di torno”, loro scelgono sì di immortalarsi accanto alla maniglia, ma nei panni dei loro alter-ego, ossia indossando delle maschere create da uno scenografo cinematografico veneziano. I DustyEye sono dei ladri della cultura pop, sapientemente mascherati che attraverso il loro lavoro ci rivolgono un consiglio: rallentate, andate un po’ più piano. Perché non accettarlo?

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