SNACK SI GIRA VI PORTA A FRITTOLE A FINE 1400
Viaggiando nei meandri di internet, senza meta e senza scopo, ecco che spuntano le pagine un po’ nostalgiche del: “Cosa è successo nel tuo anno di nascita?”. Pur apprezzando molte delle grandi novità degli anni ’80, ho scoperto che la classe dell’ 84 può “vantarsi” del fatto che nel proprio anno di nascita sono apparsi i primi Machintosh, è stato inventato il famosissimo videogioco Tetris, esce Time After Time di Cindy Luper e Radio Gaga dei Queen. George Orwell scelse questo anno per il suo libro più celebre… e al cinema? Nel 1984 escono nelle sale di tutto il mondo film come: C’era una volta in America, The Ghostbuster, La storia Infinita, Terminator, Amadeus, Indiana Jones e il Tempio Maledetto…insomma mica robuccia! Ma ce n’è uno, tra i titoli di questa annata, che si allontana del tutto dallo stampo americano anni ’80 e dalla ricca Hollywood, un film che tutt’ora ricordo con piacere e adoro per la sua originalità, ironia e semplice genialità. Signori e signori questa settimana Snack si Gira vi porta a Frittole, un immaginario borgo toscano, per presentarvi il film Non ci resta che piangere.
Siamo nella campagna toscana nell’estate del 1984. Il bidello Mario (Massimo Troisi) e l’insegnante Saverio (Roberto Benigni) sono fermi ad un passaggio a livello. I due sono amici e si confidano a vicenda. Saverio tra l’altro è preoccupato per sua sorella Gabriella, caduta in depressione per il fallimento della sua relazione con un ragazzo americano. Nell’intento di accorciare il viaggio i due decidono di percorrere una stradina di campagna secondaria. La macchina ha un guasto e come se non bastasse incomincia a piovere. I due amici cercano rifugio in una locanda dove saranno costretti a condividere la stanza con una terza persona. La mattina seguente, svegliati da un episodio alquanto violento che coinvolgerà il terzo ospite, i due si precipitano al piano terra dove subito notano personaggi vestiti in modo strano. Increduli chiedono spiegazioni sul dove fossero e se fosse ancora il 1984: “Frittole….nel 1400 quasi 1500” gli viene risposto. Inizialmente sono convinti di far parte di uno scherzo ben riuscito, ma i due si accorgeranno ben presto di aver davvero viaggiato nel tempo ed essere stati catapultati nel bel mezzo del Rinascimento.
Nel contesto rinascimentale del borgo accadono gli episodi più disparati e divertenti, e se non avete ancora guardato questo piccolo gioiello del cinema comico italiano vi consiglio di non aspettare troppo. Tra le scene esilaranti del film come il tentativo di scrivere una lettera a Savonarola, la conversazione tra i due protagonisti e Leonardo da Vinci o il passaggio alla dogana dove si deve assolutamente pagare “un fiorino!”, ve n’è una dove anche la cucina tipica toscana fa la sua parte! Durante il viaggio, che i due protagonisti cercheranno d’intraprendere verso la Spagna, Mario e Saverio si concederanno un sosta presso una locanda colma di viandanti dove, oltre che a mangiare una fumante portata di fagioli, faranno anche la conoscenza di una misteriosa amazzone.
Questa settimana Snack si gira! vi propone una ricetta tipica della tradizione gastronomica toscana, buona, ricca di gusto e facilissima da preparare: i Fagioli all’uccelletta: bon’appetiho!
Fagioli all’uccelletto
Ingredienti per 4 persone:
Fagioli secchi 100 gr. per persona (oppure fagioli freschi 250 gr.)
Tipo di fagioli: cannellini, toscanelli, capponi
200 gr. di pomodori maturi a grappolo o pelati
Olio extravergine d’oliva
2 spicchi d’aglio
1 rametto di erba salvia
Preparazione:
Se si tratta di fagioli secchi, non consigliamo di metterli a bagno la sera prima e neppure di aggiungere il bicarbonato come certuni consigliano. Consigliamo tanta pazienza e soprattutto una cottura a fuoco più che lento, tanto che i fagioli quasi non si dovrebbero muovere nella pentola.
La pentola migliore è quella di coccio e, se non la si ha a disposizione, può andare bene anche una pentola con un fondo termico abbastanza spesso. L’acqua nella pentola deve essere pari a cinque volte il peso dei fagioli che desiderate cuocere. La fiamma come si è detto dev’essere bassissima e la cottura piuttosto prolungata.
Nell’acqua dovete mettere un rametto di erba salvia, uno spicchio d’aglio e un cucchiaio di olio d’oliva. Fate cuocere fino a che i vostri fagioli non risultino teneri.
Se si tratta di fagioli freschi allora dovrete coprirli di acqua per almeno 4 dita, portateli velocemente ad ebollizione e poi lasciate che cuociano a fuoco lento, come per i fagioli secchi anche per i freschi occorre pazienza anche se il tempo di cottura è decisamente più breve.
Una volta lessati i fagioli, mettete in un tegame, magari di terracotta e fate rosolare delicatamente con i due spicchi d’aglio rigorosamente vestito il rametto di salvia e 75 ml di olio d’oliva. Dopo due o tre minuti aggiungete i pomodori che avrete sbucciato e privato dei semi, fate cuocere fino a che non otterrete una salsa piuttosto densa, aggiungete allora i fagioli precedentemente lessati, salate e pepate a piacere.
Proseguite la cottura per circa quindici minuti avendo cura di assaggiare di tanto in tanto per valutarne meglio il grado di cottura.