UN TRIS D’ANIMAZIONE ADATTO PER LA NOTTE PIÙ PAUROSA DELL’ANNO
La notte più paurosa dell’anno è arrivata! Halloween è entrato ormai a pieno titolo fra le feste più attese anche dagli italiani, portando con sé oltre a costumi, leggende di morti viventi e la fatidica frase “dolcetto o scherzetto”, anche una serie di pellicole a tema, che è ormai usanza vedere durante la notte del 31 ottobre (e non solo).
È indubbiamente Tim Burton ad avere il potere di catapultare lo spettatore nel perfetto spirito più puro di Halloween con i suoi film, permeati da un’atmosfera tetra e gotica. Le sue pellicole d’animazione non sono da meno, ed è per questo che per la serata sono tre i titoli consigliati, che hanno tutti a che fare con la diversità, e che insegnano che bisognerebbe preservarla come un bene.
Doveroso iniziare con Nightmare Before Christmas. Seppure non sia di Burton la mano dietro alla regia ma di Henry Selick, il suo nome firma la sceneggiatura e la produzione di questa opera, e il suo tocco è così inconfondibile tanto di comparire persino nel titolo (Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas). Il protagonista è il signore degli incubi e re del mondo di Halloween, Jack Skeletron, che stanco della paura a cui ormai è abituato, vaga in cerca di qualcosa di cui meravigliarsi e da cui prendere ispirazione, insomma cerca un nuovo stimolo. Così, all’improvviso, nel suo girovagare si ritrova nel mondo del Natale e ha un’illuminazione: prendere il posto di Babbo Natale in questo periodo così speciale.
Fantastica l’animazione, trascinante la sceneggiatura, coinvolgente la colonna sonora, determinante per la buona riuscita del lavoro e in cui compaiono anche rockstar come Marilyn Manson e i Korn. Nightmare Before Christmas è un film che aleggia tra le due festività, riuscendo a vestire perfettamente entrambi i panni. E anche se il regista ha recentemente dichiarato che è un film di Halloween, noi per non sbagliare continuiamo a vederlo sia ad ottobre che a dicembre.
Continuiamo il nostro viaggio con La sposa cadavere, una pellicola del 2005 diretta da Burton e Mike Johnson. Ha molto tecnicamente in comune con Nightmare Before Christmas, in quanto entrambi realizzati in 2D e 3D, in stop motion, ma è pur vero che vi si allontana per molte altre caratteristiche.
La storia si svolge in un’epoca lontana dai tratti gotici. Victor è il promesso sposo di Victoria: lui figlio di borghesi arricchiti, lei di nobili decaduti, non si sono mai visti prima. Nonostante ciò durante il loro primo incontro si piacciono e si innamorano. Il giovane è molto goffo e impacciato, si reca nel bosco per fare in tranquillità le prove della promessa matrimoniale, e infila la fede della sua amata in un rametto che spunta dal terreno. Ma quello non è un ramo, è il dito di Emily, giovane donna morta con in dosso il suo abito nuziale, che per questo suo gesto reclama Victor come suo sposo.
Divertente e geniale per molte trovate, come l’esilarante bar dell’oltretomba, è un perfetto mix di dolcezza e terrore, e oltre ai dettagli come il vermetto che esce dall’occhio di Emily facendolo balzare via dall’orbita, è proprio il romanticismo che permea il film una delle sue carte vincenti, e alla fine lo spettatore è portato a riflettere e a chiedersi, come proposto anche da uno dei personaggi, se un cuore può ancora spezzarsi anche dopo aver smesso di battere.
Chiudiamo con Frankenweenie. Film realizzato nel 2012 dopo un precedente cortometraggio omonimo del 1984, è da considerarsi l’ennesimo capolavoro partorito dalla genialità di Burton, e ne sono una dimostrazione la risposta positiva del pubblico e la numerosa sfilza di premi e nomination ricevute.
Il piccolo Victor Frankenstein e il suo cagnolino Sparky, un bull terrier, sono amici per la pelle, anzi è giusto dire che Sparky è l’unico amico che il ragazzino abbia mai avuto. Un giorno il cane viene investito da un’auto e perde la vita. Il dolore di Victor è troppo grande, e per riempire il vuoto, lui che da sempre ha la passione per la scienza, decide di disseppellire l’amico a quattro zampe e di provare a riportarlo in vita. L’operazione riesce: Sparky è di nuovo con lui ma nessuno deve saperlo. Riuscirà a tenerlo nascosto?
Nuovo capolavoro in stop motion, stavolta Burton opta per il bianco e nero, una gran bella scelta di stile che, nonostante sia inusuale per questo tipo di lavoro, permea l’opera di un sapore horror che ricorda i grandi classici del genere. Ad arricchirlo è il valore personale del film, tratto dal suo secondo cortometraggio realizzato per la Disney quando era ancora soltanto un giovane animatore, e a cui è sempre rimasto legato: un traguardo, la realizzazione di Frankenweenie, che dimostra come i sogni dei giovani possano realizzarsi da adulti.