Les rois du monde: recensione film

UNA TRAGEDIA MODERNA, QUANDO L’AMORE DIVENTA OSSESSIONE

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GENERE: drammatico

DURATA: 100 minuti

VOTO: 3 su 5

Chantal e Jeannot si amano molto e hanno deciso di partire insieme, lasciare il piccolo paesino in Borgogna in cui vivono, Casteljaloux, e aprirsi ad un nuovo futuro. Ma la sera prima di partire Jeannot reagisce in modo eccessivamente violento all’approccio molesto di un uomo nei confronti della sua donna, picchiandolo a sangue e tagliandogli le dita delle mani. Torna al paese dopo tre anni di carcere, speranzoso che Chantal abbia mantenuto la promessa di aspettarlo, ma lei si è rifatta una vita con Jacky, e Jeannot non riesce ad accettarlo.

Si respira aria di teatro nel debutto cinematografico di Laurent Laffargue. Se ne parla e si recita, con citazioni da Il tartufo di Moliere, ma soprattutto Les rois du monde sa tanto di tragedia greca. Due re a contendersi il cuore di una fanciulla, Chantal, ma mentre il primo, Jeannot, è un re ormai decaduto che non ha più nulla da perdere se non definitivamente la donna che ama, l’altro si sta pian pian realizzando come vorrebbe, arrivando ad avere tutto ciò che desidera. Ma non può esserci lieto fine per nessuno di loro.

Parallelamente alla vicenda dei tre protagonisti si sviluppa una sottotrama che coinvolge tre giovani. La loro vicenda riprende quella del trio primario, con due ragazzi attratti dalla stessa ragazza, ma nel loro caso forse è davvero possibile sperare in un happy ending, e sembra che l’unica via affinché ciò possa realizzarsi sia farsi coraggio e fuggire dal paesino. La stessa fuga che anche Chantal ancora desidera ardentemente ma che le viene negata.

Quello che Jeannot crede essere amore profondo diventa in realtà un’ossessione e non un sentimento sano, che presto lo porta alla pazzia e ad estreme quanto inadeguate esternazioni. Convinto di poter portare di nuovo al suo fianco Chantal, ma troppo impegnato ad ubriacarsi per cercare un lavoro, ritrovare una reale stabilità e aprire gli occhi sulla realtà, Jeannot, a causa di questo amore folle, si ritrova a precipitare in un profondo oblio che lo porterà a commettere nuove ed atroci azioni pur di tornare ad essere l’unico re del cuore della sua amata, raggiungendo l’apice in un finale che viene da lontano e attinge a piene mani dalla tragedia greca. Tutte queste caratteristiche fanno di Les rois du monde un’affascinante opera meta-teatrale che usa il cinema per arrivare ad una platea più vasta.

Il cast è assolutamente all’altezza e regala una prova davvero credibile e coinvolgente, a partire da Sergi Lopez, che sa trasmettere tutta la glaciale pazzia del suo personaggio con un solo sguardo, fino Cèline Sallette e Eric Cantona, perfettamente accordati nelle loro interpretazioni.

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