LA SPERANZA DI BERCOT PER I GIOVANI FINITI NEL SISTEMA GIUDIZIARIO
GENERE: drammatico
DURATA: 119 minuti
USCITA IN SALA: 19 novembre
VOTO: 2,5 su 5
A testa alta, film d’apertura del Festival di Cannes, arriva nelle sale italiane il 19 novembre, in concomitanza con la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si terrà il 20 novembre.
Diretto da Emmanuelle Bercot, il film racconta la storia difficile di Malony, ragazzino abbandonato dalla madre all’età di sei anni e frequentatore assiduo del tribunale dei minori. Con problemi di controllo della rabbia e nessuna figura adulta di riferimento, Malony, Rod Paradot, viene seguito dal giudice Florence, interpretato da Catherine Deneuve, e dall’assistente sociale Yann, Benoît Magimel.
Il film segue il percorso del ragazzo all’interno del sistema giudiziario, dopo l’abbandono all’età di sei anni, durante l’adolescenza che lo vede passare dal riformatorio a una struttura correttiva restrittiva dove lavorare sui suoi problemi di attacchi di rabbia e dove pensare al suo futuro.
A testa alta presenta uno spaccato di società, fatto di donne che mettono al mondo dei figli anche quando, nonostante l’età, sono loro le prime ad essere delle bambine; di giudici che si prendono a cuore il destino dei ragazzi che giungono nel loro ufficio e di assistenti sociali che, nonostante tutto, ci credono ancora.
Grazie alle ottime interpretazioni di Rod Paradot, alla sua prima esperienza come attore e reclutato dal regista mentre si preparava per il diploma da falegname, e di Sara Forestier, la storia assume toni realistici e veritieri, ma scivola sul finale, forse un po’ troppo buonista e affrettato.
In un percorso dove le sbandate superano i tratti in carreggiata, può un sedicenne senza nessuna figura genitoriale e un’istruzione, sballottato da un centro correttivo a un riformatorio, diventare nel giro di poco una persona responsabile? Questa la speranza che trapela dal finale di Bercot.
