I TORMENTI DI UN’ADOLESCENTE DAL FUMETTO AL TEATRO FINO AL CINEMA
DURATA: 102 minuti
VOTO: 3,5 su 5
Presentato all’ultimo Festival di Berlino e allo scorso Sundance Film Festival, The Diary of a Teenage Girl vede l’esordio al cinema dell’autrice e attrice di teatro Marielle Heller, che porta sul grande schermo, dopo il passaggio al palcoscenico (nel quale interpretava lei stessa il ruolo principale), la visionaria e controversa graphic novel di Phoebe Gloeckner. La pellicola è stata poi rilasciata dalla Sony Pictures, nella “consueta” forma della distribuzione limitata, nell’Agosto del 2015 nelle sale statunitensi.
Il film, ambientato negli anni ’70, è incentrato, come il titolo suggerisce, sulla teenager Minnie Goetze di San Francisco, che da grande sogna di diventare una disegnatrice di fumetti. Sconvolta e confusa dal risveglio ormonale tipico della sua giovane età, comincia a registrare un audio-diario nel quale sfoga tutte le sue ansie e frustrazioni. Da sempre introversa e impopolare a scuola, infatti, teme di essere poco attraente e perciò incapace di trovare un ragazzo. A correre “in suo aiuto” Monroe, l’affascinante e maturo amico di sua madre, col quale avvierà una relazione, che ovviamente le causerà più guai che soluzioni, dettati anche dalla cultura degli anni in cui vive.
Protagonista della pellicola la giovane attrice classe ’92 Bel Powley la quale vanta fino ad ora diverse apparizioni televisive e perciò è quasi nuova all’ambiente cinematografico. Malgrado l’età reale più avanzata, possiede le sembianze adatte per ricoprire verosimilmente il ruolo; niente a che vedere, per intenderci, con i poco credibili “adolescenti” di Dawson’s Creek e derivati. A interpretare la madre Kristen Wiig, sempre più sulla cresta dell’onda dopo il successo de Le Amiche della Sposa, prossima Ghostbusters e “villain” di Zoolander 2. L’adulto “corruttore” Monroe è invece Alexander Skarsgard che vedremo al cinema, quest’anno, nel nuovo film sul “Re della Giungla” The Legend of Tarzan.
Dal sintetizzato plot, The Diary of a Teenage Girl potrà immediatamente sembrare poco originale e già visto, una nuova Lolita o ancor più un lungometraggio della serie tv La vita segreta di una teenager americana, solo ambientato trent’anni prima. Ma la vera novità e conseguente unicità della pellicola sta tutta nella sua messa in scena, principale “responsabile” del premio Gran Prix of Generation a Berlino e della Miglior Fotografia (ad opera di Brandon Tost, recente collaboratore di Seth Rogen per i suoi film) al Sundance, e nel suo approccio “artistico”, che deve molto al materiale d’origine. La coppia d’autrici Heller-Gloeckner porta coraggiosamente senza filtri e in maniera visivamente accattivante le turbe di un’adolescente degli anni ’70, insospettabilmente attuali ancora oggi.