CONSIGLI DEL WEEKEND TRUMBO, ZOOLANDER 2, PERFETTI SCONOSCIUTI E…
Ci sono momenti che si attendono da anni e avvenimenti che accadono ogni decade. Il caso di Derek Zoolander è più unico che raro, caso di film americano che ha avuto una fortuna infinita all’estero, specie in Italia dove è completamente ambientato questo secondo capitolo. Oggi in sala al volto di Ben Stiller si “contrappone” quello gigione di Walter…ehm no, Bryan Cranston nel suo ultimo lavoro Trumbo, l’ultima parola. Vi consigliamo di scegliere almeno un paio di pellicole da vedere, compresa la commedia di Paolo Genovese, inclusa nei nostri Consigli DOC:
L’ULTIMA PAROLA, TRUMBO – Per curiosi dattilografi
Trumbo non è però la tipica storia celebrativa di Hollywood, ma è innanzitutto il racconto di una persecuzione sbagliata, ingiusta e più che deprecabile, che ha rovinato la vita di una moltitudine di persone, e anzi in questo senso la colpisce violentemente e coraggiosamente, condannando coloro che all’epoca ne tiravano le fila. La “lista nera”, infatti, non ha mietuto vittime solo in ambiente cinematografico, ovviamente, e il racconto della “rinascita” di Trumbo è solo l’esempio di chi dopo anni di ritorsioni, ce l’ha fatta, come purtroppo non molti altri possono dire lo stesso.
ZOOLANDER 2 – Per curiosi troppo belli
Va innanzitutto fatta una premessa: quando si parla di un “cult”, è sempre complicato non investirlo dell’aura leggendaria e nostalgica che il passare del tempo ha contribuito ad accrescere. Perciò diciamolo, il primo era demenziale e spassoso, ma non di certo il massimo della comicità raffinata o satirica né tantomeno privo di difetti. Era volutamente parodistico e totalmente sconclusionato, si reggeva su di una storia più che semplice, ma arricchita da interpretazioni macchiettistiche quanto iconiche, citazioni continue alla cultura pop e una tale quantità di special guest d’eccezione che pochi altri “colleghi” hanno mai potuto vantare. Zoolander 2 è di tutt’altra pasta…
SINGLE MA NON TROPPO – Per curiosi “cacciatori”
Se gli sceneggiatori Abby Cohn & Marc Silverstein hanno nel loro curriculum La verità è che non gli piaci abbastanza, se il film è basato sul libro di Liz Tucillo, autrice di Sex and the city, e il regista Christian Ditter ha portato sul grande schermo il romanzo di Cecelia Ahern Scrivimi ancora, che cosa ci si può aspettare dal film? Single ma non troppo è il rapporto con se stessi ad avere la meglio. Infatti, come spiega l’incipit, il film non parla di storie d’amore, ma del periodo di passaggio tra una e l’altra, un periodo in cui riflettere e concentrarsi su se stessi, capire cosa si vuole, per poi poter star meglio accanto ad un’altra persona.
PERFETTI SCONOSCIUTI – Per curiosi rancorosi
Paolo Genovese adotta un tono non troppo comico né drammatico, ma si attiene su entrambi i lati per intrattenere il pubblico, fino al finale inaspettato, quasi shakesperiano, che apre parecchie domande. Prima fra queste: quante coppie si sfascerebbero se quella minuscola schedina del nostro cellulare si mettesse a parlare? Perfetti Sconosciuti non sarà la commedia dell’anno ma certamente pone molti spunti di riflessione sulle relazioni sociali e su come la tecnologia ci abbia reso tangibili.