ROSI INCANTA E VINCE A BERLINO CON IL SUO FUOCOAMMARE
Non ne eravamo sicuri, ma già da giorni a Berlino Fuocoammare di Gianfranco Rosi era dato tra i papabili per l’Orso d’Oro alla Berlinale 2016.
E così è stato!
Un premio meritato e che assume un valore non solo artistico, ma sociale, storico e politico. Fuocoammare è un film documentario che affronta un tema delicato e a cui i nostri occhi si sono purtroppo abituati.
Quei viaggi in condizioni disumane per sbarcare sulla costa siciliana, a Lampedusa, sono passati con immagini così tante volte nei tg e nelle inchieste che spesso si preferisce voltare la testa e far finta di nulla.
Rosi, con la sua cifra, ci costringe – ma con immensa poesia – a guardare, ascoltare, sentire. La vita degli abitanti di Lampedusa, nella loro semplicità, appare un incanto di fronte alla morte ingiusta, che arriva senza guardare in faccia eta’ e speranza. Un film che arricchisce il nostro cinema e sicuramente anche la nostra coscienza.
Orso d’argento va a Morte a Sarajevo di Danis Tanovic. Anche questo film affronta temi scomodi e bussa alla coscienza europea. È bello quando il cinema riesce in questo, cioè a proporre ottimi prodotti con un grande valore sociale.