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Una fiaba dark con un messaggio sociale dedicato ai bambini “invisibili”, ossia quei bambini abbandonati e dimenticati nelle mani di organizzazioni criminali che li sfruttano per furti e per il racket delle elemosine. Più di settant’anni dopo I bambini ci guardano di Vittorio De Sica, le principali ed innocenti vittime di violenze domestiche e più in generale di problematici ambienti familiari tornano protagoniste in La regola del piombo, ovviamente con tutti altri toni e stili rispetto a quel gioiello dell’età pre-neorealista, ma condividendone la focalizzazione di fondo, col tempo “accantonata” per lidi più adatti al pubblico generalista.
Seguendo a malincuore piani celesti che trova piuttosto fastidiosi, Humphrey, il fantasma di un assassino, è costretto a fare squadra con Lara, una solitaria ragazza adolescente ignorata dai genitori e dalla società e ormai abituata a essere indipendente e a vivere invisibile agli occhi della gente. Incapace di toccare le cose e di assumere una forma umana che porterebbe ad una scomparsa definitiva della sua anima, Humphrey deve condurre la ragazza a salvare due bambini rapiti come unica possibilità per riscattarsi e abbandonare finalmente la terra dopo anni di forzato oblio.
La regola del piombo è il primo lungometraggio del regista e sceneggiatore Giacomo Arrigoni, che dopo il corto “Al Buio – Into The Gloom” contro la violenza delle donne (nominato per un Globo d’Oro e selezionato dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici per una vetrina speciale ai Nastri d’Argento), si è visto pronto per tentare il grande salto. Lo accompagnano in quest’avventura i due attori principali Gladis Cinque (Lara), nel 2009 considerata dal magazine Sette come una delle più promettenti attrici italiane (Come è bello far l’amore, Meno male che ci sei), e il “fantasma” (Humphrey) Marco Continanza che dopo cortometraggi e sport pubblicitari è qui al suo esordio in un lungometraggio.
Come si può intuire dal titolo inglese che accompagna ogni suo prodotto (The Rule of Lead, per quest’ultimo), Arrigoni guarda molto al mercato estero e internazionale, tanto che dopo essersi guadagnato al Bright Minds Film Festival del 2014 a Miami il premio per il “Beast Feature Film Award”, ha in progetto un remake americano de La regola del piombo da girare a Los Angeles. Non a caso è tramite il canale americano Knights of Horror che la pellicola è approdata in tutta la sua interezza sulla piattaforma online di Youtube.
Ma il respiro internazionale non si nota solo a livella produttivo, ma lo intuisce fin dalla scelta della storia, piuttosto inusuale per le nostre “tradizionali” produzioni contemporanee, e dall’approccio stilistico stesso. Sulle orme di Sospesi nel Tempo di Peter Jackson, Giacomo Arrigoni rilegge le “regole” dei fantasmi alla Casper, costretti a restare nel mondo dei vivi per “affari in sospeso” appunto, facendole sue: “Siamo invisibili perché non compiamo un atto d’amore”, recita il sottotitolo. Protagonisti sono così i reietti della società, gli outsiders che vivono ai suoi margini, in questo intrigante mix tra cinema d’oltreoceano e quello nazionale (certi passaggi con protagonisti i bambini “invisibili” non possono che richiamare Gabriele Salvatores). La regola del piombo mette così in scena una ghost story che diventa un’avvincente e sorprendente indagine thriller d’ampio respiro, privilegiando però temi forti e scomodi; forse troppo per i palati italiani a quanto pare, colpevoli ancora una volta della “fuga artistica” verso riconoscimenti meritati e non riscontrabili nei nostri limitati confini.