IL DOCUMENTARIO NELLA CINQUINA DEL “PRIX DE L’IMPACT”
Nel 1978 chiudevano gli ospedali psichiatrici, eppure per anni sono esistiti degli istituti non toccati dalla celebre e storica legge: gli OPG, comunemente identificati con l’accezione di manicomi criminali; in Italia ce ne sono sei e, almeno fino al 2009, circa 1300 sono gli internati totali che li hanno popolati. Giuristi, psichiatri, politici, opinionisti e cittadini attivi, però, hanno a lungo denunciato che la persistenza dell’OPG e le procedure per accedervi sono da considerarsi incostituzionali. Il regista Francesco Cordio col suo sconvolgente Lo Stato della Follia, mette così il mezzo cinematografico a servizio di una realtà drammatica e, soprattutto, perlopiù sconosciuta e ignorata da molti.
Nella forma del documentario, Cordio racconta questo mondo attraverso il racconto, in prima persona, di un attore ed ex-internato in uno di questi ospedali e di riprese effettuate in tali luoghi completamente “dimenticati” dallo Stato (almeno per un lungo tempo,visto che recentemente una commissione parlamentare è intervenuta sull’argomento, approvando una legge sulla loro chiusura). La pellicola mira quindi a mostrare agli spettatori una realtà sconosciuta, dove le persone sono disumanizzate dal trattamento farmacologico, dalla degradante condizione delle celle di isolamento e dei letti di contenzione. Strutture abbandonate e private dei più elementari diritti costituzionali riguardanti salute e la stessa vita per i malati mentali che le popolano, vengono messe coraggiosamente a nudo ed esplorate nel profondo.
Lo Stato della Follia è diretto da Francesco Cordio, che dopo una lunga formazione e susseguente attività di attore, ha sviluppato le proprie competenze registiche, specializzandosi infine nei documentari. Questo sugli OPG è infatti solo l’ultimo (2010), di diversi lavori d’interesse sociale, come il docu-film sul caso Alitalia Tutti giù per aria del 2009 (con Dario Fo e Ascanio Celestini) e Inti-Illimani, donde las nubes cantan sul gruppo musicale cileno datato 2007. Cordio è anche co-autore dello script a sei mani, realizzato insieme a Leonardo Angelini e Diego Galli. Tra i vari reparti, infine, menzione d’onore per la collaborazione musicale di Daniele Silvestri, autore della canzone sui titoli di coda.
Il film è distribuito dalla piattaforma di video on demand Own Air, attiva nella produzione di documentari, specialmente di declinazione sociale, dov’è tutt’ora acquistabile e visibile. Lo Stato della Follia ha catturato l’attenzione e le lodi di svariate rassegne e concorsi cinematografici, dai regionali Molise Film Festival del 2014 al Bari International Film Festival dell’anno prima, raggiungendo a tal proposito un personale ed ammirevole record. Per la prima volta nella sua breve storia (è ora alla quarta edizione), infatti, il francese Prix de l’Impact nomina nella sua cinquina un prodotto italiano. Il premio è di particolar prestigio, poi, proprio per la sua natura, visto che viene assegnato da Amnesty International Francia e dal FIGRA al documentario la cui distribuzione “ha comportato il cambiamento tangibile ed efficace sulle situazioni di violazione dei diritti umani”. In gara insieme a tre colleghi francesi ed uno svedese, Cordio e noi tutti conosceremo l’atteso verdetto il prossimo 2 Aprile.