ALCUNI DEGLI ESEMPI PIÙ FAMOSI DELLA RELAZIONE TRA CIBO E ANIMAZIONE, DALLA MELA DI BIANCANEVE A SAUSAGE PARTY DI ROGEN
Cinema e cibo: un connubio perfetto e di successo, che non esclude i film d’animazione. Della scorsa settimana è l’uscita del trailer del cartone diretto da Seth Rogen Sausage Party. Una pellicola animata vietata ai minori che uscirà negli States il prossimo 12 agosto e che racconta la storia del viaggio di una salsiccia che, caduta dal carrello della spesa, inizia con una simpatica combriccola un’avventura per tornare tra gli scaffali del supermercato in tempo per il 4 luglio, e non mancherà occasione di scoprire la verità sulla sua esistenza. Presteranno le voci nella versione originale Seth Rogen, Jonah Hill, James Franco, Kristen Wiig, Edward Norton, Paul Rudd, Nick Kroll, Michael Cera,David Krumholtz e Salma Hayek.
Ma quante altre volte il cibo è già stato al centro di una storia nel buio della sala cinematografica?
Abbiamo già detto come Hayao Miyazaki sia sempre riuscito a rendere significativamente presenti le pietanze tradizionali giapponesi (e non solo) nei propri film, a cominciare da La città Incantata, ma anche le altre case di produzione non sono da meno. Nel corso della storia alcuni alimenti hanno fatto la forza dei personaggi che da loro non possono più essere scissi, come gli spinaci per Braccio di Ferro o gli hamburger per l’amico Poldo, le carote per Bugs Bunny o le ghiande per Cip e Ciop.
Alcune scene sono rese indimenticabili anche attraverso ciò che viene mangiato. In questo senso non si può non pensare alla romanticissima cena a lume di candela in Lilli e il vagabondo, con Lilli e Biagio intenti a mangiare pasta con polpette al sugo in un ristorante italiano e ascoltare una canzone accompagnata dalla fisarmonica, finché un lungo spaghetto inaspettatamente unisce i loro musetti in un tenero bacio. A culmine della scena, Biagio spinge col naso l’ultima polpetta all’amata. Il film è uscito nel 1955, e ha incassato cifre record. Indimenticabile la colonna sonora.
Ci sono casi in cui invece un singolo alimento diviene simbolo di tutta la pellicola, rendendola riconoscibile anche a chi non l’ha mai vista, come accade per esempio con Alice nel paese delle meraviglie, in cui biscotti, misteriose bibite e funghi magici le permettono di diventare in breve tempo incredibilmente grande o inaspettatamente piccola. Inoltre è divenuta famosissima la scena del the in compagnia del Cappellaio Matto e della Lepre Marzolina. Ispirato dal capolavoro di Lewis Carroll Le avventure di Alice nel Paese della Meraviglie del 1865, ha visto il suo debutto in sala nel 1951, assicurandosi però il consenso del vasto pubblico solo due decenni dopo, in linea con la “psichedelia” del tempo.
Oppure, se si pensa a Biancaneve (1937), non può non tornare alla mente la celebre mela rossa: un frutto perfetto nell’aspetto ma avvelenato, che tenta la ragazza e la fa piombare nel sonno profondo che solo il bacio del principe può interrompere. Un simbolo che evoca chiaramente il peccato biblico di Adamo ed Eva. In una scena del cartone Disney, inoltre, la principessa è intenta a cucinare una tipica apple pie con l’aiuto dei tanti animaletti del bosco.
Ma il cibo diventa protagonista assoluto in due recenti film, Piovono polpette e in Ratatouille. Nel primo, a cui si è aggiunto anche un sequel, un giovane e strampalato inventore, Flint Lockwood, costruisce una macchina in grado di generare cibo, che a causa di un sovraccarico elettrico viene lanciata in cielo facendo letteralmente piovere le vivande. Nel suo sequel, invece, la macchina si evolve a tal punto da rendere vivo ogni cibo, dotandolo di un carattere definito e riconoscibile.
In Ratatouille, invece, un topolino di campagna con la passione per la cucina, una volta arrivato a Parigi cerca di realizzare il proprio sogno seguendo il motto dello chef che lo ha ispirato: “Chiunque può cucinare”. E i suoi piatti, oltre a far venire l’acquolina allo spettatore, riescono a conquistare anche il più scettico dei critici, Anton Ego, che nella semplicità di una ratatouille rivive i dolci ricordi della sua infanzia.