Lui è tornato: recensione

LUI È TORNATO È UN BRILLANTE E ALLARMANTE ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO DELL’OMONIMO LIBRO SATIRICO SUL RITORNO DEL FUHRER AI GIORNI NOSTRI

Lui è tornato locandina

GENERE: commedia, satirico

DURATA: 116 minuti

USCITA IN SALA: 26, 27 e 28 aprile 2016

VOTO: 3,5 su 5

Lui è tornato, davvero: è comparso nel luogo dove settant’anni prima sorgeva il suo bunker, ma ancora non ha capito cosa sto succedendo, dove si trova, ma soprattutto che anno è. Ben presto familiarizza con il presente, e inizia una carriera di “comico”: scambiato per il vero Adolf Hitler (quale realmente lui è) comincia a lavorare in tv, avviando il suo piano di conquista attraverso i mass media, potentissimo mezzo propagandistico. In tutta la sua ascesa è inconsapevolmente aiutato dall’operatore televisivo Fabian, che per essere riassunto nella rete televisiva dove è stato licenziato, inizia un progetto su questo strano soggetto.

Se Adolf Hitler dovesse ritornare in questo mondo all’improvviso, ai giorni nostri, siamo sicuri di sapere cosa accadrebbe? Probabilmente non per tutti è facile da immaginare. Ci ha provato prima Timur Vermes col suo romanzo satirico, e ora la palla è passata al regista David Wnendt, che ha portato sul grande schermo un adattamento molto fedele al libro, riuscendo a mantenere lo stesso spirito comico e satirico senza naturalmente rinunciare a quell’amaro che la visione, così come prima la lettura, lascia in bocca allo spettatore.

Perché è vero che si ride davanti a situazioni che sono delle vere e proprie gag, come quando Hitler ammira uno splendido panorama di montagna lodandone la bellezza, per poi gettare proprio lì della spazzatura a terra, o come quando cerca dei nomi per la registrazione della sua prima mail; ma è pur vero che ben presto le risate si attenuano. È un crescendo che culmina nel finale, quando pochissimi sanno o finalmente prendono coscienza di ciò che realmente sta succedendo, e allora il divertimento lascia spazio alla preoccupazione: veramente saremmo così stolti da ricadere nello stesso identico tragico errore?

Purtroppo, probabilmente sì, ed è lo stesso Hitler a dire nel film “In fondo siete tutti come me: non ci si può liberare di me, sono una parte di tutti voi”. La trovata geniale di Wnendt di costruire parte del film girandolo come se fosse una candid camera ha avuto il vantaggio di immortalare reazioni spontanee e sincere. Come reagiscono le persone che si ritrovano davanti un uomo molto somigliante a Hitler, con indosso la sua divisa, che si atteggia a dittatore e che non risparmia a nessuno le proprie idee antisemite e nazionaliste? In molti si sono divertiti, e la stragrande maggioranza ha chiesto un selfie in sua compagnia. E se qualcuno è rimasto invece inorridito da uno scherzo di così cattivo gusto, altri hanno dichiarato che lo rivorrebbero al potere.

Fabian, che cerca lo scoop per riottenere il lavoro presso la rete televisiva, inizia a rendersi conto della realtà solo dopo la dichiarazione antisemita del fuhrer contro la segretaria dark, la signorina Kromeier, nonché ragazza della quale è innamorato, ed ebrea. Una doccia fredda, gelata, e che segna l’inizio di una dura presa di coscienza che lo porterà al manicomio. In particolare è la scena precedente, quella dell’incontro fra l’anziana nonna della Kromeier e Hitler, a segnare il climax di tutto il film: guardandolo negli occhi lei riconosce subito l’uomo che le ha portato via tutta la famiglia molti anni prima, ed è l’unica a non avere dubbi che lui sia il vero Adolf Hitler. “È quale e tale ad allora, e dice le stesse cose di allora. Anche all’epoca all’inizio ridevano di lui. Io so bene chi sei, non l’ho dimenticato”.

E allora, una volta terminata la visione di Lui è tornato, citando una delle battute finali, viene da chiedersi: davvero dobbiamo “avere più fiducia nell’umanità”?

Oliver Masucci interpreta il dittatore portando sul grande schermo la sua inquietante personalità, e per questo il consiglio è di vedere il film in lingua originale, per rendersi conto di quanto l’attore sia riuscito a far rivivere quest’uomo in tutta la sua lucida pazzia. In Germania il film è uscito lo scorso ottobre, saltando in cima alla classifica in tre settimane di programmazione e diventando il film con il maggior incasso in patria del 2015, superando anche Inside Out. Ora è disponibile in Italia su Netflix, e al cinema il 26, 27 e 28 aprile distribuito da Nexo Digital.

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