GEORGE CLOONEY, JULIA ROBERTS E JACK O’CONNELL DIRETTI DA JODIE FOSTER IN UN THRILLER AVVINCENTE E CINICO
DURATA: 98 minuti
USCITA IN SALA: 12 maggio 2016
VOTO: 4 su 5
Presentato contemporaneamente a Roma e a Cannes (Fuori concorso) – Money Monster – L’altra faccia del denaro è in sala dal 12 maggio in Italia e dal 13 nel resto d’Europa. Con un cast che è una “garanzia”, l’accoppiata Clooney-Roberts, il thriller finanziario diretto da Jodie Foster ha tutti gli ingredienti per fare ottimi numeri al botteghino. Dalle star appunto, sullo schermo e alla regia, ai temi “caldi”, la speculazione finanziaria, il ruolo dei media, una società abituata ad assistere a tutto on line e in diretta, l’eterna guerra tra buoni e cattivi. Suspense dal minuto 10 alla fine, nonostante alcuni passaggi risultino poco credibili, lo spettatore finisce per accettare anche questi, preso dalla storia e dai rapporti che si instaurano tra i personaggi.
Il solito giornalista-anchorman esuberante, convinto e vittima del proprio ego, un Clooney in forma smagliante che accenna a balletti esilaranti, la donna forte e positiva – Julia Roberts – che non sbaglia un colpo, la vittima del sistema, interpretata egregiamente da Jack O’Connell, che dà volto e voce all’uomo “qualunque”, vessato e schiacciato – che tenta la ribellione.
La regista Jodie Foster, che sulla Croisette debuttò a 13 anni con Scorsese e Taxi Driver, ne ha fatta di strada, e riesce a confezionare un prodotto che nonostante qualche scelta azzardata di trama tiene incollati alla poltrona con il fiato sospeso, regalando anche qualche momento di sottile ironia. Brava Jodie, che coglie l’occasione per dire che “le donne registe sono ancora delle mine vaganti”.
Il film è cosparso di sano cinismo, quello che ci fa notare come ormai siamo abituati a mischiare le carte dell’intrattenimento con quelle del dramma, della realtà che non si distingue più dal virtuale, che al di là dello schermo sembra sempre un reality show. Denuncia di un pubblico pronto a guardare tutto senza empatia, anestetizzato dal continuo flusso di notizie, tragedie comprese.
Senza svelare la trama del film, possiamo solo dire che diventiamo noi stessi gli spettatori di questi “drammi show”, in una forma di intrattenimento cinico di altissimo livello. Sicuramente da vedere.