LA CBS NON RINNOVA LO SPIN OFF TELEVISIVO
New York – Limitless chiude dopo soltanto una stagione. L’annuncio è ufficiale e nulla hanno potuto i colossi concorrenti come Amazon e Netflix. La risposta è stata un cortese “No, grazie”, e la conseguenza è stata l’annuncio dello showrunner Craig Sweeny, che la serie televisiva non sarebbe stata rilanciata su una piattaforma diversa dalla CBS.
Il presidente del colosso televisivo CBS Glen Geller aveva infatti annunciato nei giorni scorsi la trattativa con i due principali canali di streaming on-demand. Un tentativo per proseguire la messa in onda di Limitless con uno sforzo produttivo e la garanzia di vendita e distribuzione su una piattaforma diversa da quella televisiva.
La notizia arriva la termine di una prima stagione accolta bene dalla critica, soprattuto per le prove interpretative della coppia di attori protagonisti Jake McDormand e Jennifer Carpenter, ma che nei rating televisivi non ha raggiunto i risultati sperati dalla rete.
Hollywood reporter aveva addirittura parlato di Limitless come “uno degli show più creativi della Tv”, ma evidentemente non abbastanza innovativo da colpire un pubblico sempre in calo come numeri man mano che la serie raggiungeva i suoi 22 episodi. E forse proprio la necessità di dover filmare un numero così elevato di puntate, ognuna da quasi 50 minuti, ha in parte fatto perdere quell’adrenalina e curiosità che lo spettatore si poteva aspettare da questo reboot dell’omonimo film del 2011 con Bradley Cooper.
Prima di concludere questo articolo devo confessare che la chiusura di Limitless non mi lascia del tutto indifferente. Contrariamente a quanto possiate pensare non sono un fan della stessa e dopo aver guardato la pur pregevole puntata pilota, non ero riuscito ad immergermi totalmente nelle sue dinamiche ispirate al film del 2011 con Bradley Cooper.
Limitlees ha accompagnato però il mio inverno in una maniera diversa. Per molti mesi lo show ha avuto come campo base per le riprese un ex magazzino industriale riconvertito a studi televisivi a due passi da casa mia, nel cuore di Brooklyn, quartiere Bushwick.
La troupe era costantemente “parcheggiata” nei pressi del mio appartamento con i celebri tendoni del catering a pochi metri dal mio ingresso. Non di rado mi è capitato di imbattermi in Jake McDormand mentre in solitaria godeva di alcuni minuti di pausa dalle riprese. Più raramente Jennifer Carpenter sfuggiva alla privacy degli studios per respirare quell’aria “frizzantina” da tipico inverno Newyorkese.
Non sarà più la stessa camminata verso la fermata della metro senza i cinemobili parcheggiati lungo il viale a farmi compagnia…