I PROTAGONISTI DEL FILM THE NICE GUYS SI SONO LASCIATI INTERVISTARE A ROMA: ECCO COSA CI HANNO DETTO RYAN GOSLING E RUSSELL CROWE COL REGISTA SHANE BLACK
Si direbbe una strana coppia quella composta da Russell Crowe e Ryan Gosling, eppure sia sul grande schermo nel film The Nice Guys (in sala dal 1 giugno) che durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi al The Space Moderno di Roma, hanno dimostrato di sapersi divertire insieme. I due attori sono stati protagonisti infatti di diverse battute e simpatici siparietti (coinvolgendo anche il produttore Joel Silver), senza però perdere di vista lo scopo dell’incontro: parlare del film diretto da Shane Black, anche lui presente. Black ha aperto rispondendo alla prima domanda, e definendo questo “un film delle piccole vittorie, in cui i personaggi trovano qualcosa che permette loro di vivere in questo mondo torturato”.
Per interpretare questi ruoli sul grande schermo vi siete ispirati a qualche coppia famosa in particolare?
Russell Crowe: No, fondamentalmente la buona riuscita è frutto di Shane Black. Questi personaggi erano già fantastici sulla carta, quindi già di per sé era una sfida poterli abitare in questa maniera. Non abbiamo preso spunto da nessuno, perché pur essendo una coppia, individualmente sono personaggi unici. Ovviamente sia io che Ryan siamo cineasti e cinefili, quindi conosciamo Stanlio e Olio, Crosby e Hope,… però non abbiamo mirato a raggiungere un determinato specifico obiettivo, perché i nostri personaggi erano già ben sviluppati in sceneggiatura quindi abbiamo dato loro vita cercando di rimanere fedeli allo spirito che il regista voleva.
Le donne nel film sono prive di cliché e centrali nella storia. Era una scelta consapevole mettere al fianco dei protagonisti delle donne così forti? E cosa ne pensano gli attori del ruolo della donna nel rapporto di coppia?
Shane Black: Le donne in The Nice Guys credo che rispettino la tradizione dei film noir, dove spesso c’è molta paranoia tra i due sessi. Qui penso che ci sia una corruzione dell’innocenza, ci troviamo di fronte a una favola, una storia di cavalieri che cercano di salvare la dama in pericolo sullo sfondo di una città corrotta, dove abbiamo la donna spietata, la femme fatale in difficoltà, e una bambina che si rivela essere più intelligente degli adulti. È in questo momento che lei riflette su cosa deve fare del suo futuro, e lo capisce con l’aiuto del padre (Gosling): può vivere in questo mondo o deve soccombere alla sua paranoia?
Russell Crowe: Per quanto riguarda la figura della donna nella vita di un uomo penso che l’equilibrio si raggiunga laddove la parte maschile rispetta e ama la parte femminile e viceversa, al contrario se c’è leadership di una delle due, le cose non funzionano a causa di questo squilibrio. Credo che le due parti debbano camminare insieme.
Dopo aver avuto eccellenti risultati in lavori drammatici, come ci si trova a lavorare a qualcosa di più leggero come The Nice Guys: vi siete divertiti come vi state divertendo qui adesso o ci sono state difficoltà?
Russell Crowe: Lo stesso impegno e gli stessi sforzi necessari per un film drammatico vanno messi in uno comico. Vedere con quale serietà Ryan ha affrontato la sua performance, vederlo fare determinate cose e quanta concentrazione ci mettesse, è stato bello e l’ho rispettato molto. Inoltre abbiamo avuto anche molti scambi, abbiamo discusso, parlato e affrontato insieme diverse parti del film. In particolare su questo set ci è stata data tantissima libertà da parte di Shane, che non è mai stato tanto specioso da imporci di rispettare lo scritto, nonostante fosse del film sia regista che sceneggiatore. Ciò vuol dire che lui si fidava di noi e sapeva che avremmo rispettato lo spirito della sceneggiatura.
Avete difficoltà a scegliere ruoli originali nella Hollywood di oggi, che propone per lo più remake, reboot e sceneggiature derivate?
Ryan Gosling: Qui abbiamo avuto a che fare con una storia originale. The Nice Guys non si basa né su un libro né su un altro film né su una serie televisiva. I personaggi sono molto particolari e per me è stata una fantastica opportunità poterla cogliere e interpretare questo film. Per quanto riguarda i remake e i sequel io non ho nessun tipo di problema, ma naturalmente dipende da come vengono realizzati. Da ragazzino amavo i sequel perché quando ti innamori di un personaggio, di un mondo, è bello poter tornare a visitarlo e vederlo evolvere. Quindi se c’è questa possibilità è bene coglierla.
Russell Crowe: In realtà è una questione di ambiente, perché forse quello cinematografico è diventato difficile. A differenza del teatro, dove quasi tutti gli anni attori diversi si cimentano nell’Amleto e nessuno si infastidisce, nel cinema questo sembra essere un problema. Ne La Mummia interpreterò un piccolo ruolo, ma non può considerarsi un remake, è qualcosa di totalmente diverso. Oggi gli Studios stanno cercando di mettere enfasi su ciò che la gente sa già, quindi si fanno cose che non cercano di fornire nuovi concetti al pubblico, ma le proprie risorse vengono impiegate per rivedere temi, personaggi, atmosfere degli anni passati. Ma questo non può definirsi un remake, perché è qualcosa di completamente diverso. Dovremmo chiederci “dove sta arrivando il personaggio”?
E mentre Crowe aspetta di ricevere la giusta sceneggiatura “che non sia una cosa noiosa di un gruppo di persone intorno a un tavolo” per poter tornare a cimentarsi con la regia, Gosling a breve inizierà le riprese di Blade Runner su cui però non si è sbottonato, perché “lì dietro c’è un cecchino pronto a colpirmi, non posso dirvi nulla di più”.