The Nice Guys: recensione

IL DIVERTENTISSIMO THE NICE GUYS LANCIA LA NUOVA COPPIA CROWE-GOSLING, UNA DELLE PIÙ AZZECCATE DEGLI ULTIMI ANNI

The nice guys locandina

GENERE: commedia

DURATA: 93 minuti

USCITA IN SALA: 1 giugno 2016

VOTO: 3,5 su 5

Nella Los Angeles degli anni 70, il detective Jackson Healy e l’investigatore privato Holland March si ritrovano a lavorare sullo stesso caso: quello di Amelia, una giovane attrice di film porno ricercata da un serial killer che ha già ucciso alcuni suoi colleghi tra cui il fidanzato-regista e Misty Mountains, pornostar precipitata che con la sua auto attraverso una casa e finita giù per la collina. Incaricati dalla madre di Amelia, potere forte del Ministero della Giustizia, i due ben presto scoprono che niente è come sembra.

È una coppia davvero strana quella formata da Russell Crowe e Ryan Gosling, una di quelle su cui pochi avrebbero mai puntato, ma che invece si è rivelata essere una delle migliori emerse negli ultimi anni. I due attori, infatti, non solo vanno molto d’accordo dietro le quinte, ma sul set del film The Nice Guys hanno trovato un’empatia e un feeling che lo spettatore riesce perfettamente a percepire e di cui non può non innamorarsi. Qui incarnano due ruoli che si compensano vicendevolmente: il Jackson Healy di Crowe è un detective cinico, pagato per picchiare, serio e apparentemente poco sensibile, mentre l’Holland March di Gosling è un investigatore un po’ tonto che lancia urletti da femminuccia, ma che quando meno te lo aspetti tira fuori l’indizio che può aiutarti a risolvere il caso. Il primo vuole rendersi utile nella vita, ma pensa di poterlo fare solo ricorrendo alle mani, mentre il secondo agisce poco moralmente accettando casi improbabili perché inesistenti (dove sarà finito il marito dell’anziana che non lo vede dal giorno del suo funerale e che conserva le sue ceneri sul camino?) per poter guadagnare.

Intorno a loro ruotano una serie di personaggi femminili ben caratterizzati e profondamente distinti: Kim Basinger è la donna di potere apparentemente dalla parte del giusto ma invece disposta a tutto per far valere i propri interessi; Margaret Qualley è una giovane in pericolo per aver spifferato tramite un film porno alcuni loschi affari; ma soprattutto è la più piccola del cast, Angourie Rice nel ruolo della figlia di March, a brillare per intelligenza e intuitività tanto da superare di gran lunga tutti gli adulti.

Merito anche di una sceneggiatura ben scritta dallo stesso regista Shane Black, il film da una parte fila liscio intrattenendo con numerose gag sempre al posto giusto che fanno ridere di gusto lo spettatore, dall’altra procede come ogni buon poliziesco che si rispetti, cioè seminando dubbio e curiosità, senza mai lasciar intendere qualcosa in anticipo allo spettatore rispetto a quanto sanno i personaggi. Un giusto equilibrio di generi per The Nice Guys, che gioca su un mix di situazioni esilaranti, come le mille cadute, anche da altezze vertiginose, da cui March rimane sempre illeso, le risse, le scazzottate, le sparatorie, gli inseguimenti, e battute spassose, come quella, già divenuta leggenda, di March che dopo aver seminato morti e feriti dice: “Almeno non si è fatto male nessuno”.

The Nice Guys è un film che riporta alla mente le migliori atmosfere degli anni 70, tra indimenticabili successi musicali ed echi di scazzottate come si deve, con un’anima parodistica di cui non può far altro che vantarsi, e che forse (speriamo) rivedremo fra qualche anno sul grande schermo.

 

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