AMICI, DETECTIVE, SPIE, SORELLE. LA COPPIA AL CINEMA VINCE ED EMOZIONA
Perché le coppie al cinema, siano poliziotti, amiche o amici, delinquenti, artisti, ci piacciono così tanto?
Esce oggi The nice guys, una “action comedy” se vogliamo dirla tirandocela un po’, che ha tutti gli ingredienti del cinema di intrattenimento. Come i nostri Bud Spencer e Terence Hill, Russel Crowe e Ryan Gosling ci fanno ridere, divertire, con la loro inadeguatezza che si trasforma in eroismo al momento giusto, con un po’ di thriller politico e la classica lotta tra buoni e cattivi, il tutto nei fantastici anni ’70 a Los Angeles, quando il look e le abitudini erano libertine assai. Ma le coppie dicevamo: Thelma&Luise, Butch Cassidy e Sundance Kid, Attenti a quei due, Sandokan e Yanez, Tutti gli uomini del presidente, Che fine ha fatto Baby Jane…La pazza gioia…insomma ci siamo capiti. Anche le serie di maggior successo, da Breaking Bad a True Detective, devono il loro successo alla riuscita della coppia di personaggi che gli sceneggiatori sono in grado di creare, i registi di dirigere e gli attori di interpretare. Credo sia una questione empatica.
Ognuno di noi si identifica sempre in uno dei due protagonisti. Diversi per fisico, carattere, temperamento, i personaggi che agiscono in coppia riescono comunque a coinvolgere il lato emotivo, qualunque esso sia. Avventure, disavventure, sfide, indagini, fughe, battaglie: tutte affrontate in due. E sono due anche i ragazzi di Non essere cattivo di Claudio Caligari, Cesare e Vittorio. Luca Marinelli e Alessandro Borghi hanno dato vita, anima e cuore a due persone, non due personaggi. Non importa il periodo, il luogo, i legami umani sono universali. Cesare e Vittorio sono due ragazzi ai margini, della città, della società, della vita. Camminano, corrono, inciampano uno accanto all’altro. E noi, mentre li guardiamo, siamo Cesare, siamo Vittorio, siamo le loro madri, sorelle, fidanzate (per chi è a Roma e ancora non lo avesse visto il 3 giugno è in programmazione all’arena in Piazza San Cosimato organizzata dal Piccolo Cinema America). Così accade, ci identifichiamo. Cerchiamo tra i nostri amici chi potrebbe essere “l’altro”. Realtà e sogno si confondono, e spesso usciamo dal cinema pieni di voglia di condividere. Il cinema è anche questo, anzi, soprattutto questo.