DAVID SCHWIMMER ABBANDONA IL RUOLO COMICO PER UNA SERIE TV DAI TONI PIU’ ADULTI E DRAMMATICI
Due migliori amici, Thomas (David Schwimmer) e Dion (Jim Sturgess), si giocano tutto per aprire il ristorante dei loro sogni insieme, ma non sarà semplice. Il primo deve affrontare l’improvvisa scomparsa della moglie, investita e uccisa brutalmente da un automobilista. Quella stessa notte, Dion, cocainomane, sotto l’effetto della droga, dà fuoco al ristorante che gli amici progettavano di costruire insieme, e finisce in prigione non senza una serie di conti da saldare con personaggi poco raccomandabili. Feed The Beast inizia un anno dopo i tragici eventi e mostra l’incontro tra i due amici, la loro complicata relazione e le cose che hanno lasciato in sospeso. Dion è ancora in prigione, dove ha conquistato una certa fama con chef, mentre Thomas è ancora in lutto per la perdita della moglie, ed è diventato un alcolista. Suo figlio T.J. (Elijah Jacob) è invece chiuso nel suo autismo, rimasto ancora traumatizzato per aver assistito alla morte di sua madre. Lo spirito energico di Dion aiuterà Thomas e T.J. a riprendere in mano la propria vita, ad iniziare dai piccoli gesti quotidiani.
Feed The Beast è l’adattamento televisivo della serie danese Bankerot, sviluppata e messa in onda sul canale AMC da Clyde Phillips (tra gli ex showrunner di Dexter). Lo show si caratterizza per mettere al centro della storia il mondo della cucina, territorio poco esplorato sul piccolo schermo, ad eccezione di programmi come Master Chef e Hell’s Kitchen, per il resto, Feed The Beast rischia di cadere nei classici stereotipi delle serie tv. David Schwimmer ha già abbandonato il ruolo comico ed impacciato del Ross Geller di Friends, mettendosi alla prova con la prima stagione di American Crime. Con Feed The Beast, l’ex ‘amico’ fa un salto in più dimostrandosi anche un attore drammatico grazie a un ruolo decisamente più adulto. Al contrario, ci pensa Jim Sturgess a inserire il lato ironico alla trama: il suo Dion è un personaggio carismatico, dinamico che affascina ma non conquista fino in fondo.
Come già accennato prima, pur presentandosi come una serie brillante, originale e con buoni spunti (le musiche sono affidate al tocco delicato e nostalgico di Pat Irwin), Feed The Beast presenta molti cliché: c’è un marito che ha perso sua moglie e si ritrova a fare il genitore single e gestire un figlio con problemi di socializzazione; poi c’è l’altro lato della medaglia, lo sbruffone, il tipo ‘cool’ che ha invece problemi con la legge e, perché no, la mafia. Feed The Beast è consigliato agli amanti della cucina e a chi è curioso di rivedere l’ex Ross Geller, stavolta alle prese con i fornelli e non con i dinosauri.
