SU FREEFORM, GUILT, LA SERIE ISPIRATA AL DELITTO DI MEREDITH KERCHER
Grace Atwood (interpretata dalla magnetica Daisy Head), giovane americana, si trasferisce a Londra per studiare. La sua vita tranquilla viene scombussolata dall’omicidio della sua coinquilina, Molly Ryan (Rebekah Wainwright). Grace diventa ovviamente la prima sospettata del caso, ma una serie di misteri e colpi di scena potrebbero cambiare le regole del gioco. A difendere Grace c’è la sorella Natalie, brillante avvocato, mentre il detective Stan (Billy Zane) indaga sull’omicidio.
Chi ha ucciso Molly Ryan? Guilt è la nuova serie tv in onda su Freeform dal 13 giugno incentrata su un caso di omicidio che ricorda da vicino quello di Meredith Kercher, la studentessa universitaria uccisa a Perugia il 1° novembre 2007. Principale sospettata dell’assassinio fu Amanda Knox e il suo fidanzato dell’epoca Raffaele Sollecito, che all’epoca furono condannati in Corte d’Appello, per poi essere assolti dalla Corte di Cassazione anni dopo. Prima di Guilt, questa vicenda ingarbugliata ispirò un film tv dal titolo Amanda Knox con Hayden Panettiere nel ruolo della presunta omicida; nel 2014 venne realizzata un’altra pellicola, The Face of an Angel, diretta da Michael Winterbottom, con Kate Beckinsale, Daniel Brühl, Cara Delevingne e Valerio Mastandrea.
Guilt si basa proprio sull’omicidio di Meredith Kercher, ovviamente cambiando ambientazione (da Perugia a Londra), nomi dei personaggi (da Amanda a Grace) e genere. La serie mescola il thriller-crime con il guilty pleasure: le atmosfere sono teen, sexy e languide, donando quel tocco di tensione che ricorda il mistery drama di Pretty Little Liars, sempre in onda su Freeform. Per tutto il pilot, le prove sembrano puntare sull’unica sospettata, Grace, facendo credere lo spettatore (attraverso segreti e bugie che saltano fuori) che sia effettivamente lei la colpevole di questo delitto a sfondo sessuale.
Può Guilt considerarsi una serie da seguire? Certamente non è ai livelli di un crime e non si può neanche definire il guilty pleasure dell’estate. In 40 minuti di pilot ci sono troppe, molte cose messe insieme, e si rischia di dire già tutto e niente. I tanti personaggi coinvolti nella vicenda, come quelli che ruotano intorno a Grace, sono essenziali per sviluppare la trama nei 13 episodi totali della serie tv, ma non sono fondamentali per proseguire la storia, ricca di cose già viste e riviste in altri show del suo genere (i rimandi a Pretty Little Liars ci sono). Ultimo avvertimento: mai sottovalutare le ragazze gelose.