ESCE NELLE SALE IL PIANO DI MAGGIE, UNA COMMEDIA BEN COSTRUITA, COL GIUSTO TOCCO FEMMINILE E IRONICO, DALL’ARGUTA REBECCA MILLER
GENERE: commedia
DURATA: 98 minuti
USCITA IN SALA: 30 giugno 2016
VOTO: 4 su 5
Immaginate un marito un po’ insicuro, maldestro e impacciato. Una moglie apparentemente sicura di sé, in carriera, un bel po’ isterica. In questa coppia male assortita, di cui i due figli osservano le strane dinamiche, capita la candida Maggie, ben poco avvezza al ruolo dell’amante.
In sintesi è questa la storia di Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini, esilarante commedia firmata Rebecca Miller, regista elegante e arguta , anche scrittrice, sceneggiatrice e con qualche esperienza passata di attrice (figlia di Arthur Miller e moglie di Daniel Day-Lewis, ma questo è un dettaglio!). Un tocco femminile e ironico, che dirige un cast perfettamente assortito: Ethan Hawke, Julienne Moore e Greta Gerwig, un triangolo amoroso che vede inevitabilmente le due donne diventare complici.
Maggie (Greta Gerwig) è una single timida che sente l’orologio biologico ticchettare troppo velocemente, e tra un tentativo casalingo di inseminazione e le sue lezioni di professoressa di arte e management incontra John (Ethan Hawke) che si innamora di lei fino a lasciare la famiglia. Ma si sa, gli innamoramenti repentini nascondono con il passare del tempo qualche “scoperta” non messa in preventivo, e le cose si complicano. Per questo Maggie escogita un piano tutto suo!
Il film è ben scritto, con dialoghi bizzarri, ironici, tempi comici perfetti. Gli attori sono tutti bravi e i personaggi sono curati nel dettaglio: dal look alla capigliatura, dalle scarpe agli occhiali, tutto ci racconta chi sono, facendoci empatizzare a turno con uno dei tre.
Il piano di Maggie è una commedia da gustare in coppia, con le amiche, anche da soli, perché Rebecca Miller ci spiega che si, non sempre in due si sta meglio che soli!
E se è vero che nella Miller c’è un po’ di Woody Allen, lei è molto brava a mettere in luce senza troppa cattiveria l’egocentrismo maschile, facendoci amare anche quello.
