MARILYN MONROE: LA GRANDE DIVA TRISTE DELL’ERA D’ORO DI HOLLYWOOD
Sorridente con le labbra color ciliegia, capelli biondi vaporosi a incorniciarle il viso. Marylin Monroe, conosciuta come la prima sex symbol del mondo cinematografico, nascondeva bene le sue insicurezze e le esperienze difficili che hanno caratterizzato la sua breve vita.
Nata l’1 giugno 1926, Marilyn Monroe, all’anagrafe Norma Jeane Mortenson, non ha mai avuto vita facile. Dopo esser stata abbandonata dalla madre, incapace di prendersi cura di lei, è stata costantemente sballottata tra famiglie affidatarie e orfanotrofi.
Si sposa per la prima volta a 16 anni con James Daugherty, si trasferisce a Los Angelese e inizia a lavorare per la Radio Plane.
Nel 1945, David Conover si reca nello stabilimento dove lavorava la Monroe per fotografare “ragazze che tenessero su il morale delle truppe al fronte” per la rivista Yank. Grazie a quegli scatti Marilyn venne eletta Miss lanciafiamme, inizia la sua carriera come fotomodella che la porta nel 1946 a divorziare al primo divorzio.
Sempre nel 1946 arriva il primo contratto cinematografico dell’attrice: 125 dollari alla settimana, per sei mesi, con la Fox.
Dopo vari contratti mai rinnovati e ruoli in film che venivano tagliati al momento del montaggio, arrivano con la Metro Goldwyin-Mayer i film Giungla d’asfalto e Eva contro Eva, dove recita il ruolo dell’amante.
Nel 1952, con La confessione della Signora Doyle, il nome di Marylin Monroe compare in locandina per la prima volta, sempre nello stesso anno recita in Matrimoni a sorpresa e Il magnifico scherzo giungendo così al primo film come protagonista: La tua bocca brucia.
Nel 1953 arriva la consacrazione nel mondo del cinema con il film diretto da Henry Hathaway Niagara, confermata poi grazie al gran successo del musical Gli uomini preferiscono le bionde, oramai classico del genere.
L’anno successivo è l’anno in cui Marilyn Monroe vince l’Henrietta Award ai Golden Globe come miglior attrice del mondo e in cui si sposa con il giocatore di baseball Joe DiMaggio, unione che si interrompe nove mesi più tardi dopo una furibonda litigata tra i due dovuta alla scena iconica di Marilyn Monroe con il vestito bianco svolazzante per Quando la moglie è in vacanza.
Nonostante le numerose lezioni di recitazione e il successo, registi e agenti continuavano a proporle ruoli da bionda sciocca.
Nel 1955 inizia la relazione con lo sceneggiatore Arthur Miller, con cui si sposerà il 1956 e resterà legata fino al 1961.
Durante questi anni la salute psichica di Marilyn Monroe inizia a risentire delle frequenti insonnie, la paura – confessata a pochi – del palcoscenico; sicuramente anche i numerosi aborti spontanei hanno inciso sull’equilibrio della giovane ragazza, che inizia ad abusare di farmaci ed alcool tanto da vedersi censurare i propri interventi alla cerimonia degli Oscar del 1960.
Ma nonostante tutto, nel 1958, Marilyn lavora all’intramontabile commedia A qualcuno piace caldo insieme a Jack Lemmon e Tony Curtis, ricevendo una nomina al Premio Oscar come miglior attrice in una commedia musicale.
Gli ultimi mesi, prima di quel 5 agosto 1962, vedono l’attrice affrontare periodi sempre più difficili fatti di numerosi ricoveri spontanei in ospedali psichiatrici, del rifiuto dell’amante di lunga data Frank Sinatra e delle relazioni segrete, mai confermate, con John e Bob Kennedy.
Ha solo 36 anni l’icona Marilyn Monroe quando si toglie la vita, se di suicidio si tratta. L’ex marito Joe DiMaggio organizza i funerali e in un primo periodo porta personalmente una volta a settimana un mazzo di rose rosse sulla tomba dell’attrice; in seguito, sino al 1982 li fece recapitare da un fioraio, ma solo in ricorrenza del compleanno. Hugh Hefner, il re di Playboy, ha acquistato una tomba accanto a quella di Marilyn per 85.000 dollari.
Una vita breve, ma non facile, per la donna che ha fatto battere i cuori di molti uomini e che rimane conosciuta soprattutto per le sue forme, nonostante il suo quoziente intellettivo superasse quello di Einstein.
(Infografica by Stampaprint)