IN LINEA CON LO STILE DEGLI ANNI PRECEDENTI, ARRIVA L’ATTESO MANIFESTO DELLA PROSSIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA
Simone Massi: è ancora lui, per il quinto anno consecutivo, l’artefice del nuovo manifesto della prossima edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia.
Quella di quest’anno, però, è un’immagine ben distante da quelle degli scorsi anni, non tanto per lo stile quanto per il soggetto. Se in precedenza Massi aveva infatti prediletto personaggi del cinema o scene di film da omaggiare in questi manifesti, ora la sua attenzione sembra volgersi altrove, e più precisamente dall’altra parte, in quello spazio posto tra il proiettore e il grande schermo in cui si colloca lo spettatore.
In primo piano si trova una figura maschile di spalle, per questo non riconoscibile, che afferra dall’alto un telo blu per tirarlo via e mostrare cosa si cela dietro di esso. Un personaggio comune, che potrebbe essere lo stesso artista in un autoritratto, incarna la curiosità dello spettatore di conoscere nomi e titoli, e l’attesa trepidante di assistere alle proiezioni dei film del festival. Inoltre ricorda quello stesso personaggio spesso comparso nelle sigle della mostra degli ultimi anni, che di quel sipario si vestiva, quasi a voler dire che siamo fatti anche di cinema.
La 73° Mostra internazionale del cinema di Venezia si svolgerà al Lido dal 31 agosto al 10 settembre 2016, ed è diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La conferenza stampa di presentazione del programma si terrà il 28 luglio a Roma.
Simone Massi, nato a Pergola nel 1970, è un illustratore e autore di cortometraggi. Formatosi in cinema all’Istituto Statale d’Arte di Urbino dopo un inizio lavorativo come operaio, è nel campo del cinema e dell’illustrazione da quasi vent’anni, periodo in cui è stato nominato vincitore di almeno 200 premi aggiudicatisi in festival e concorsi non solo nazionali ma anche stranieri. È solito non ricorrere all’uso del computer, ma lavorare con matite, carboncini, gessi, pastelli su carta.
Oltre ad essere illustratore del manifesto di Venezia da 5 anni, è anche l’ideatore della sigla introduttiva della mostra, basata sul montaggio di 300 disegni, rigorosamente realizzati a mano come suo solito, che citano icone del cinema italiano e internazionale, come Fellini, Truffaut, Olmi, Wenders, Dovženko Tarkovskij.